Sanità e disservizi del Centro Unico di Prenotazione, la segnalazione. Il Molise digitale è ancora un miraggio
Gestire da remoto le prenotazioni sanitarie. Era questo l’obiettivo del CUP unico regionale, attivato lo scorso mese di dicembre dall’Asrem che a fine del 2021, il 13 dicembre per l’esattezza, annunciò l’avvio della nuova piattaforma informatica per gestire il nuovo e definitivo Sistema regionale di gestione e delle prenotazioni sanitarie con correlati servizi di call center, front office e back office. Ma ad oggi, a due mesi da quella data, effettuare da casa le prenotazioni sanitarie resta quasi un miraggio.
Disservizi riguardano sia il numero delle prenotazioni, sia le strutture convenzionate. Capita, infatti, che quando la prima data utile nelle strutture Asrem sia troppo lontana dal giorno della presa appuntamento gli utenti chiedano di poterla effettuare negli ospedali o nei laboratori convenzionati. Ma è qui che il sistema si inceppa, dato che a questo punto il call center chiede ai pazienti di verificare da soli, struttura per struttura, la disponibilità di poter godere del servizio.
“Si parla di Cup unico quando si opera ancora con sistemi informatici che tra loro non comunicano”, dicono gli utenti che hanno segnalato il disservizio. Insomma, una beffa sembra che di unico sembra avere solo il nome. “Quale utilità – lamentano ancora – fornisce il sistema se poi viene chiesto ai cittadini di chiamare in autonomia le strutture convenzionate?”.
Ma non è tutto dato che il Cup, attraverso un’unica telefonata, non può accettare più di due prenotazioni.
In pratica se ho tre figli e ognuno avrà bisogno di una visita oculistica non potrò risolvere la questione in un’unica telefonata alla quale ho avuto accesso magari dopo una lunga attesa. Per forza di cose dovrò effettuare un’altra chiamata, attendere nuovamente, – si spera non tempi infiniti – e poter così dare la possibilità anche al terzo figlio di prenotare una visita.
In pratica il Molise digitale resta un miraggio, così come la tutela del diritto alla salute dei molisani che continuano a pagare le tasse più alte d’Italia.