Ripabottoni, soccorsi e polemiche per i 105 ospiti del canile. I volontari: “Il gestore assente”. La società: “Falsità sulle quali prenderemo provvedimenti”
Altro canile altra storia, nemmeno tanto. A Ripabottoni, centro molisano dove pure in questi giorni la neve è caduta copiosa, diversi sono stati i disagi per gli amici a quattro zampe ospiti della struttura.
Così come accaduto nel canile di Santo Stefano, il cui ingresso è stato liberato da oltre quattro metri di neve grazie a una task force di operai della Gener Service, dipendenti Sea e volontari, anche a Ripabottoni è stato necessario un intervento di urgenza per portare un po’ di sollievo ai cani.
Fortunatamente anche qui la storia è stata di quelle a lieto fine. Tutti presenti all’appello e tutti in discrete condizioni di salute nonostante il freddo. Solo per un cane anziano si è reso necessario il trasferimento nel locale annesso all’ambulatorio.
A specificarlo è stata l’Asrem in una nota diffusa ieri, lunedì 9 gennaio. Dopo che soprattutto le associazioni di volontariato avevano gridato allo scandalo per l’abbandono della struttura da parte degli enti competenti. “Nonostante le innumerevoli sollecitazioni alla ditta che gestisce il canile di Ripabottoni, senza avere alcuna risposta, oggi alcuni volontari sono riusciti ad entrare spalando metri di neve, e hanno trovato cani congelati, senza cibo ne’ acqua da tre giorni. L’emergenza è devastante
C’è bisogno di stalli e adozioni del cuore per tirare fuori i cani più deboli che non supereranno questo gelo”, è stato, infatti, il commento postato sulla pagina Facebook dell’Oipa, Organizzazione Internazionale Protezione Animali della sezione di Termoli.
Un commento al quale ha, però, fatto subito seguito la risposta della società Siac che gestisce la struttura.
“La circostanza che, – fanno sapere dalla società – i 105 cani ricoverati nel canile di Ripabottoni siano rimasti completamente privi di assistenza durante le ultime giornate di grave emergenza metereologica è assolutamente falsa e priva di riscontro. La Siac, nonostante i gravissimi disagi causati dalle ben note precipitazioni nevose, peraltro ancora in atto, ha assicurato ai cani ricoverati tutte le assistenze necessarie per la sopravvivenza ed il superamento della difficile contingenza. Tanto, peraltro, è stato possibile grazie al sacrificio degli addetti al canile i quali hanno raggiunto quotidianamente a piedi, sfidando le intemperie, il sito di Ripabottoni per portare acqua e cibo oltre che prestare le cure necessarie ai cani. Proprio grazie alla diligenza della Siac, infatti, – viene specificato nella nota – non si sono verificati né decessi,né tantomeno disagi tra gli animali ricoverati”. Una versione questa, confermata sempre ieri anche dall’Asrem.
“Il gestore – si leggeva ieri nella nota dell’Azienda Sanitaria – ha provveduto a liberare, con mezzi meccanici, gli spazi antistanti i box e, con l’ausilio del prezioso contributo dei volontari, nel frattempo accorsi, i cani sono stai accuditi e rifocillati con cibo ed acqua”.
L’azienda punta ora il dito contro i volontari da cui sperava, invece, in simili circostanze solidarietà in nome del benessere degli animali. La medesima società si riserva tutte le azioni del caso.
Ancora, dunque, una storia a lieto fine non priva di polemiche, di cui tra l’altro poco avrebbero interesse i cani che non sanno distinguere un operaio da un volontario. Ancora, quindi, in simili situazioni di emergenza, oltre alla solidarietà è emerso l’ennesimo scandalo all’italiana, dove le parole di tutti si accavallano in momenti difficili in cui è più complicato trovare situazioni, senza l’accortezza di aspettare tempi più proficuiper contrastare il silenzio e portare tali problematiche nelle sedi opportune di discussione, in cui trovare finalmente soluzioni concrete e condivise.
f.a