Raggirano un anziano e si appropriano della sua casa. La giustizia dà ragione al pensionato, ma alla sua morte gli rioccupano l’immobile. Rom denunciati dalla Polizia
La squadra mobile di Campobasso ha denunciato per violazione di sigilli alcuni cittadini rom residenti nel capoluogo.
La vicenda risale al lontano mese di aprile 2009, quando un anziano di circa 90 anni, residente a Oratino, denunciò alla Polizia di Stato alcuni soggetti che, dopo un raggiro, si erano riusciti ad appropriare di una villa con terreno in agro di Oratino, senza versare il prezzo della compravendita che, in realtà, non si era mai perfezionata.
L’anziano in quell’occasione raccontò che qualche tempo prima aveva venduto il bene, con atto notarile, ad una giovane coppia di Campobasso. Abbindolato dagli acquirenti, che avrebbero tratto in inganno anche il notaio, il venditore, affetto da grave ipoacusia che non gli aveva consentito di ascoltare al meglio, in fase di rilettura, il contenuto dell’atto di compravendita, era stato indotto a sottoscriverlo. Purtroppo, lo stesso non si era accorto dell’inesattezza contenuta nel testo e, cioè, che il prezzo della vendita gli era già stato interamente versato. All’epoca, infatti, la legge non imponeva di specificare le modalità attraverso le quali doveva essere saldato il prezzo. L’uomo successivamente aveva scoperto che i due giovani erano appartenenti ad una nota famiglia rom, la quale, insediatasi nel frattempo nella casa, respingeva chiaramente ogni richiesta di pagamento.
La squadra mobile aveva così avviato e condotto le indagini dirette dal pibblico ministero, Venditti che consentivano di trovare prove inoppugnabili del raggiro, ottenendo, dall’allora giudice per le indagini preliminari, Giovanni Falcione, il sequestro preventivo dell’immobile, lo sgombero degli occupanti e l’apposizione dei sigilli.
Nel frattempo era intervenuta anche la sentenza di condanna, più volte impugnata. Nel maggio 2016 la sentenza degli autori del raggiro diveniva irrevocabile e il Tribunale di Campobasso disponeva la restituzione dell’immobile all’anziano signore, nel frattempo deceduto così come la moglie.
Sembrava, tuttavia, che la positiva conclusione della vicenda fosse solo un’illusione, in quanto i condannati, in assenza degli originari proprietari, avevano nuovamente violato i sigilli e tentato di appropriarsi del bene immobile.
Tale tentativo era stato, però, bloccato dagli uomini della Squadra Mobile i quali, oltre a denunciare il nuovo fatto di rilevanza penale, avevano svolto gli accertamenti necessari per risalire agli eredi dei due anziani proprietari, individuando così 4 nipoti aventi titolo (di cui tre residenti oltre oceano). Gli stessi avvisati della necessità di provvedere alla restituzione del bene disposta dal Tribunale di Campobasso, si erano attivati per l’accettazione dell’eredità e per la dichiarazione di successione.
Ancora una volta la Polizia di Stato, seppur con i tempi lunghi richiesti dalla svolgimento del processo e dalle incombenze burocratiche, ha portato a compimento un’importante operazione che ha consentito di affermare i principi di legalità e giustizia a favore degli eredi dell’anziano deceduto, ora reimmessi nel possesso dell’immobile.