Operazione ‘Omega’, la Squadra Mobile più scaltra di una coppia di campani: sventata una truffa di sedicimila euro ai danni di un orefice di Campobasso. In manette una 51enne
ANDREA VERTOLO
Gli agenti della Squadra Mobile di Campobasso hanno sventato, nella mattinata di oggi, martedì 13 ottobre 2015, una truffa ai danni di un orefice del capoluogo.
L’operazione “Omega”, che prende il nome dalla marca di orologi oggetto della truffa, ha portato all’arresto di una donna, la 51enne G.T., proveniente dalla provincia di Napoli, per truffa aggravata consumata ed utilizzo di documenti falsi. Le indagini sono ancora in corso per l’individuazione dei complici.
Tutto è partito dalla segnalazione alla Polizia da parte del proprietario dell’oreficeria, il quale si è insospettito della telefonata di un acquirente dall’accento napoletano e dall’approccio poco professionale.
Il malvivente si era presentato come imprenditore interessato all’acquisto di diversi orologi, per un valore complessivo di 15.850 mila euro.
La transazione per l’acquisto degli orologi è stata fissata, dallo stesso orefice, in una banca del capoluogo, in via Principe di Piemonte. All’appuntamento, questa mattina, si è presentata una donna, che aveva con sé un assegno bancario.
La banca, nel verificare la regolarità del titolo di credito, ha telefonato alla banca di provenienza dell’assegno bancario, per verificarne la copertura, inconsapevole, però, che dietro alla cornetta telefonica non c’era un funzionario bancario bensì un complice della donna, il quale ha assicurato la regolarità e la copertura dell’assegno.
La Polizia del capoluogo, però, ha tempestivamente verificato in proprio la regolarità dell’assegno, inviando degli agenti proprio a Torre del Greco nella sede della banca indicata sul titolo, ed è qui che si è scoperta la truffa. Nessuna telefonata, infatti, era arrivata al fine di un controllo di un assegno. La telefonata, infatti era stata deviata dal centralino della banca al numero del complice. Immediatamente sono scattate le manette per la donna, processata in giornata per direttissima.
Le indagini, inoltre, hanno permesso di appurare che un’altra truffa era stata effettuata e riuscita ai danni di un gioielliere, cliente di una banca di Castel di Sangro, sempre con un titolo di credito della banca di Torre del Greco.
“Una truffa che ha delle particolarità importanti – ha affermato Raffaele Iasi, Capo della Squadra Mobile di Campobasso -. Si può parlare di una falla nel sistema di sicurezza delle banche, le quali spesso utilizzano le telefonate tra una sede e l’altra per verificare la regolarità di assegni e altri titoli di credito. Chiunque in grado di mettere mano ad una centralina telefonica può deviare le telefonate su un altro numero ed è ciò che è successo in questo caso. Abbiamo avuto l’intuizione – ha proseguito Iasi – di perseverare nelle indagini e questo ci ha portato a sventare una truffa che si è verificata anche in altre zone d’Italia. L’organizzazione criminale che c’è dietro questa operazione – conclude – ha un apparato complesso che dovrà emergere da ulteriori indagini. Intanto lanciamo il monito di non fidarsi di telefonate per l’acquisto di beni di un certo valore economico e di segnalare tempestivamente alla polizia qualsiasi anomalia nel procedimento della compravendita”.