Olio rubato nei garage di Vazzieri per acquistare eroina e cocaina. Campobasso scopre il volto drammatico di un’emergenza
L’emergenza droga a Campobasso irrompe in tutta la sua drammaticità negli episodi di cronaca. Giovanissimi che, per racimolare qualche euro che gli consenta di assicurarsi la dose giornaliera, sono disposti a rubare di tutto. È questo il caso del 22enne tossicodipendente, denunciato dalla Polizia per la raffica di furti avvenuti nei garage e nelle cantine di Vazzieri, ma anche in altre zone del capoluogo.
18 gli episodi accertati dagli inquirenti che non escludono come il numero possa salire nel corso di ulteriori indagini.
Via Carducci, via Pascoli, via Alfieri, ma anche via Garibaldi, via Monsignor Bologna, via Gianbattista Vico, via San Giovanni, via Puglia, le strade interessate da veri e propri saccheggi avvenuti nei garage, dove a scomparire erano spesso oggetti di poco valore.
Utensili, compressori, canne da pesca, condizionatori, bicilette e anche le provviste di olio che le famiglie conservavano negli scantinati. Il tutto veniva rubato dal 22enne che poi rivendeva la merce a un presunto ricettatore del capoluogo, un 29enne di etnia Rom, anch’egli denunciato dalla Polizia.
Una storia quasi surreale, visti i beni rubati, e che invece fa emergere tutta la drammaticità del fenomeno droga, in una città da sempre considerata isola felice.
Addirittura l’olio d’oliva diveniva merce di scambio per assicurarsi qualche soldo con cui acquistare la droga. Oltre 2 i quintali di recente produzione rinvenuti in possesso del 29enne.
Ecco perché per la Polizia invita i cittadini che abbiano subito furti d’olio a recarsi in Questura per chiedere la restituzione della merce, dimostrando attraverso idonea documentazione (copia della denuncia o altri elementi giustificativi), la proprietà dei contenitori.
Dagli uffici di via Tiberio arriva poi la raccomandazione ai cittadini di prestare le opportune cautele nell’acquistare oggetti di dubbia provenienza, “perché – spiegano dalla Polizia – si potrebbe incorrere nel reato di incauto acquisto, previsto dall’articolo 712 del codice penale o, addirittura, nel più grave delitto di ricettazione”.