No al Governo Draghi: anche il senatore Ortis espulso dal Movimento Cinque Stelle
“Il Governo Draghi è il simbolo di tutto ciò che il MoVimento ha sempre combattuto, e addirittura tutto ciò a cui deve la sua stessa esistenza: senza Draghi, Monti e gli altri tecnocrati, senza Forza Italia e Berlusconi, le nostre Stelle non sarebbero neppure mai sorte”.
Aggiungendo: “Voglio continuare le battaglie del MoVimento insieme ai miei colleghi: quelli che, come me, hanno detto “no”, e quelli che, pur dicendo “sì”, nutrono le mie stesse preoccupazioni. Spero ci sia spazio per farlo all’interno del mio gruppo politico ma, se così non fosse, lavorerò per un progetto alternativo nel quale impegnarmi per il mio territorio e il mio Paese”.
A tornare dalla propria pagina social le scelte non condivise è l’ex ministra per il Sud Barbara Lezzi che dopo aver aperto il fronte dei dissidenti rilancia e raddoppia la posta in gioco della partita: “Mi candido a far parte del comitato direttivo del M5S (da cui non sono espulsa). Credo che il 41% degli iscritti contrari ad allearsi con tutti, compresi Berlusconi, Salvini e Renzi, debbano essere rappresentati. Sono convinta, inoltre, che se il quesito fosse stato riproposto, come lo statuto prevede, quel 41% sarebbe stato più alto. Auspico, quindi, la massima serietà nel percorso che porta alle candidature e l’urgenza necessaria a sbloccare l’azione del M5S. Coraggio”.
Intanto sull’espulsione si paventano già i primi ricorsi, mentre il panorama politico nazionale è sempre più confuso e e certamente tutto in divenire. Soprattutto per ciò che sarà il futuro dei Cinque Stelle.