Morire di lavoro a 26 anni: il fatale destino di Luca, già vittima di pestaggio nel 2011
Luca Del Gobbo stava lavorando nei boschi di Montevairano, nel comune di Busso, quando nel pomeriggio di mercoledì, 24 giugno, è rimasto vittima di un tragico incidente. Luca lavorava per un’azienda boschiva e così com’era solito fare, stava tagliando il tronco di un albero quando, per dinamiche ancora da accertare, ne è rimasto schiacciato. È apparsa subito grave la situazione ai suoi colleghi che hanno immediatamente dato l’allarme. Sul posto gli operatori del 118 hanno tentato di rianimare il giovane ma le ferite alla testa erano troppo profonde. D’urgenza Luca è stato trasportato in ospedale, al ‘Cardarelli’ di Campobasso per tentare in extremis un delicato intervento che tamponasse i danni dell’incidente. È stato intubato e, in coma farmacologico, è stato monitorato per tutta la notte ed il giorno successivo fino a ieri pomeriggio, 25 giugno, quando intorno alle ore 16.30 il suo cuore ha smesso di battere. Così è morto Luca, a soli 26 anni mentre lavorava.
Limosano, il piccolo paese in cui viveva Luca, è sotto choc e si stringe intorno al dolore che ha colpito la famiglia Del Gobbo, per questo tragico destino. Un fato che si tinge di tristezza ancora di più se si torna indietro al dicembre del 2011, a pochi giorni dal Natale, quando sempre Luca è stato vittima di un’assurda aggressione, un barbaro pestaggio che lo portò in Rianimazione. Luca era stato trovato, 4 anni fa, privo di sensi nella sua auto. Allora il Nucleo Investigativo dei Carabinieri diede l’avvio alle indagini e l’attenzione si concentrò su un 40enne del posto. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo aveva aggredito barbaramente il ragazzo in una casa di campagna e poi aveva abbandonato il corpo quasi esanime nella automobile, per inscenare un incidente. L’aggressore fu accusato di tentato omicidio ma l’uomo se la ‘cavò’ con una condanna a 2 anni e 10 mesi per lesioni gravi.
Intanto sulla triste storia del giovane Luca è stato aperto un fascicolo contro ignoti mentre sul caso indagano, oltre ai carabinieri di Bojano, anche l’Ispettorato del lavoro.