‘Morire di carcere’: suicidi, malori, autolesionismo ed aggressioni. La realtà molisana ed i suoi dati allarmanti
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Morire in celle piccole e in sovrannumero, in situazioni di assoluta precarietà è una realtà che accomuna gli Istituti Penitenziari di tutt’Italia. Tra tutti la realtà molisana non è immune da una situazione di paralisi e collasso, a denunciarlo è il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, ovvero il Sappe, ed il dossier ‘Morire di Carcere’ di Ristretti Orizzonti con i dati aggiornati a gennaio 2015.
Una situazione al limite del senso di umanità delle carceri italiane che, per forma mentis, più che punitive dovrebbero essere rieducative ed invece aumentano episodi di colluttazioni legate al forte stress, che spesso sfociano in totale degenerazione.
I numeri del Sappe, fanno sapere che solo per il 2014 e solo in Molise sono stati registrati ben 5 casi di tentati suicidi di cui 4 nella Casa Circondariale di Campobasso ed uno ad Isernia. In più, ci sono stati oltre 28 casi di autolesionismo da parte dei detenuti e ben 24 casi accertati di aggressioni tra compagni di celle, con risse e colluttazioni legati a convivenze forzate in spazi angusti. Questi sono i numeri per vicende accertate ma che comunque parlano di una realtà allarmante per una regione piccola come il Molise motivo per cui è proprio il sindacato della Polizia Penitenziaria a chiedere maggiore attenzione da parte del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Morire in carcere si può e lo denuncia nel suo dossier, Ristretti Orizzonti in cui elenca tutti i decessi avvenuti nelle carceri italiane dal 2002 al 2015. Alla voce Molise, ci sono ben 4 morti accertate che vengono elencate. Era l’11 aprile 2008 quando D.B.N. di soli 25 anni, rinchiuso presso il carcere di Larino si suicida. Il giovane cessa di vivere “dopo oltre 20 giorni di coma mentre era ricoverato presso l’ospedale ‘S.Pio’ di Vasto”.
Nel 2010, il 29 dicembre di nuovo a Larino muore un detenuto italiano a causa di una malattia. Passano altri due anni e l’11 febbraio 2012 il detenuto napoletano, Luigi Monaco di 40 anni a causa di un malore, sembrerebbe legato al freddo, muore dopo essere stato trasportato all’Ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso.
Ultimo in ordine di tempo è Fabio De Luca, che si trovava rinchiuso presso il carcere di Isernia quando viene trasportato d’urgenza presso l’Ospedale di Campobasso a causa di un grave trauma alla testa. Morirà pochi giorni dopo, il 12 novembre 2014 per quella che sembrava essere una ‘caduta accidentale’ ma dopo l’autopsia le ferite riportate non sembrano compatibili con una caduta tanto che la Procura di Isernia sta indagando.