MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
L’ultimo caso di dissesto idrogeologico verificatosi a Larino, riporta in auge la fragilità del territorio molisano in tema di frane. Ad essere coinvolta, questa volta, è la Strada Statale 87, in contrada Creta Rossa a Larino, che da venerdì, 10 marzo, è stata interessata da un’intensa frana di circa 50 metri. La pericolosità è altissima al punto che l’Anas sta effettuando presidi permanenti per il monitoraggio. Lungo la Statale si procede a senso alternato di marcia.
Un Bed and Breakfast della zona è rimasto isolato, senza acqua ed elettricità. Lo stesso proprietario dichiara di aver segnalato, dallo scorso settembre, la pericolosità della zona in Prefettura. Una situazione di criticità ben nota, se si considera che da circa un paio di anni in quella zona non transitano più treni, che sono stati sostituiti dal servizio bus.
Con il B&B isolato e la SS87 a rischio smottamento, si ritorna sul tema del ‘Molise in frana’. Lo scorso 2014, il dossier #dissestoitalia, poneva il Molise al terzo posto come regione più coinvolta da fenomeni franosi, nella classifica nazionale. A confermarlo anche l’indagine Ispra che conta 21.376 frane in tutta la regione. Di queste, ben il 20% sono definite ‘attive’. La pericolosità di queste frane molisane è tra le più alte, a rischio rosso, compreso tra il 30% della gravità. Nel caso di eventi franosi, il Molise conta maggiori danni in primis nei terreni agricoli e lungo le strade.
Uno dei maggiori problemi italiani è la burocrazia e la dispersione del denaro, considerando che ogni anno i disastri ci costano circa 3 miliardi e mezzo per un totale di 40 miliardi per 15 anni.
Per favorire la ‘cultura della prevenzione’, il Ministero dell’Ambiente ha deciso di destinare 2 miliardi di euro al finanziamento di 500 progetti. La sfida è quella di sbrogliare la burocrazia che ha bloccato il sistema di prevenzione. Di questi fondi, l’80% sarà destinato al Mezzogiorno. Per il Molise saranno stanziati circa 3,4 milioni di euro.
