Lotta al cancro con i dati alla mano. Il registro tumori è realtà
Frattura: “In Molise c’è il Registro tumori della Regione” – Da oggi c’è il registro tumori e sarà una collaborazione a stretto contatto tra i medici del Cardarelli di Campobasso, il dottor Francesco Carrozza, responsabile scientifico Rtm, e il dottor Giovanni Fabrizio, responsabile Asrem del Registro. La registrazione, condotta sotto la guida dell’ingegner Ivan Rashid, componente della Commissione formazione dell’Airtum, l’associazione accreditante dei Registri tumori italiani, sancisce l’avvio della prima fase di attività, che darà conto dell’incidenza delle patologie tumorali del quadriennio 2010-2013 e comprenderà un monitoraggio che tiene conto dei distretti di Campobasso, Termoli, Isernia ed Agnone. “Nel prossimo mese il Registro tumori Molise – spiegano nel merito i responsabili Rtm, Carrozza e Fabrizio –, continuerà l’inserimento dei dati e concorderà la verifica sulle tecniche di registrazione da parte del tutor dell’Airtum, il dottor Pannozzo del Registro tumori di Latina, che accompagnerà il nostro Registro fino all’accreditamento previsto dopo il 2016”
Certo è che le prime valutazioni si avranno tra un paio di anni con, circa, 100 mila registrati ma in ogni caso il primo passo è stato finalmente compiuto.
Cos’è il Registro dei Tumori? – L’importanza del Registro tumori è palese: un monitoraggio su tutto il territorio che permette di avere sotto mano un numero preciso di malati, valutare l’incidenza tumorale e concede anche al servizio sanitario di pianificare le spese. Un monitoraggio fondamentale, richiesto ormai da anni perché è l’unico modo per valutare una connessione tra le discariche abusive e l’aumento delle malattie sul territorio. Considerati i vari studi epidemiologici in regione, tenendo conto dell’escalation dell’incidenza tumorale, il mancato Registro tumori era ormai una carenza vergognosa.
La storia infinita del Registro tumori – Non è stato semplice arrivare al registro tumori. Lo ammette lo stesso Presidente Frattura: “Stiamo colmando una grave carenza strutturale – evidenzia il governatore –, uno strumento atteso da anni dai nostri cittadini”. Dopo anni di sollecitazioni, infatti, nel 2004 con la delibera di giunta regionale n.1782 viene dato l’avvio al progetto per la ‘Costituzione del registro tumori della popolazione della Regione Molise’. Questo progetto sarà sottoscritto nel 2005 anche dalla LILT – Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Intanto passano 3 anni nell’immobilismo totale: è il 2008 quando la delibera regionale n.427 definisce i provvedimenti per attuare il progetto sul registro tumori, senza concludere nulla. Trascorrono altri 4 anni – siamo nel 2012 – e la giunta regionale delibera il documento istruttorio per l’attivazione del Registro tumori sulla popolazione molisana, il registro unico di mortalità ed anche il registro dei mesoteliomi. Siamo nel 2014 e solo ora il progetto è stato attuato.
La peste del cancro: dati sul Molise – Era il 2006 quando il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche – ha compiuto uno studio epidemiologico nazionale ed ha inserito tra i siti ad alta intensità d’inquinamento anche la zona industriale di Termoli e la discarica di Guglionesi. Secondo quei dati, tra il 1980 e il 2001, i malati di tumore ai polmoni di Termoli sono aumentati del 17%, quelli di Guglionesi addirittura del 42%. Una peste da cancro che, nonostante tutto, ha lasciato impassibili i più: i dati Istat e quelli dell’Istituto Superiore di Sanità per il Molise sono rimasti fermi al 2009.
Intanto i dati della sanità molisana hanno confermato questo vertiginoso aumento: nello specifico il 50% dei giovani ricoverati nel reparto di Ematologia di Pescara arrivano dal Basso Molise. Perché? Considerati i fattori genetici, tenuto conto dell’alimentazione, il terzo punto è quello dei rischi ambientali che portano dritto dritto all’ecomafia. La popolazione molisana si ammala sempre di più, abbassando la soglia al di sotto dei 40 anni, proprio quando comincia il losco traffico in Molise di Tir che trasportano rifiuti speciali, infiltrati nel venafrano e nelle zone di Termoli e Campomarino. Nell’arco di una trentina di anni sono sfuggiti al controllo ben 30 milioni di rifiuti tossico-nocivi prodotti ogni anni dalle industrie di cui si è persa ogni tracciabilità. Il dato nazionale che arriva dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – è sconfortante: in meno di 20 anni il numero di tumori accrescerà, passando dai 14 milioni registrati nel 2012 fino ai 22 milioni del 2030.