Cronaca

“Lo amo, non lo abbandono”: la dichiarazione shock di Sara. La mamma della piccola massacrata di botte parla di Federico, il mostro di Genzano originario di Vinchiaturo

Deve pagare ma io lo amo e non lo abbandono: è questo, in estrema sintesi, il concetto espresso da Sara, la mamma della piccola di 22 mesi massacrata di botte dal suo compagno. Una storia di violenza e di degrado sfociata in un terribile fatto di cronaca avvenuto a Genzano di Roma ma che è legata a doppio filo con il Molise. Lui, Federico Zeoli 25 anni è di Vinchiaturo.

Nel piccolo paese alle porte di Campobasso sono in tanti a ricordarlo. Il giovane attualmente rinchiuso nel carcere di Velletri, aveva già avuto in passato guai con la giustizia. Qualche anno fa aveva dovuto scontare anche una pena per atti persecutori nei confronti di una ragazzina del capoluogo molisano.

“È stato un raptus”, ha detto Federico agli inquirenti, ai quali ha raccontato come a generare la sua rabbia sia stato il pianto della piccola. Un pianto che l’uomo non riusciva a frenare, data l’assenza della madre e che ha cercato di bloccare con gesti di una violenza disarmante.

Calci e addirittura morsi sul corpicino della piccola, ricoverata nel reparto di rianimazione del Bambin Gesù, dove nonostante l’ematoma cerebrale preoccupi sanitari, le sue condizioni di salute starebbero, pian piano, migliorando.

Ma quell’episodio potrebbe anche non essere stato l’unico. Sembrerebbe, infatti, che sul corpo della piccola siano stati trovati segni di violenze precedenti e anche i vicini di casa avrebbero riferito di continue urla provenenti dall’abitazione in cui Federico vive con Sara e le sue  tre figlie piccole, avute da una precedente relazione.

A destare scalpore sono poi oggi le dichiarazione della mamma della bambina che ha detto di non avere intenzione di abbandonare l’uomo.

“Sua madre mi ha spiegato che è malato, ha una specie di schizofrenia. Io lo amo, ma non so se riesco a perdonarlo. Lo so cosa penseranno tutti di me, che sono una madre disgraziata, ma lui è la mia vita. E’ giusto che sia in carcere, ma devono aiutarlo perché lui non vuole prendere le medicine. Io comunque non lo abbandono”. Così Sara ha parlato in un’intervista rilasciata al Messaggero, nella quale ha ricordato la telefonata dell’uomo, fatta per avvisarla che la piccola stava male “dopo aver bevuto dell’acqua e vomitato”. Una versione che, però, non convince affatto i medici e che non convincerà nemmeno gli inquirenti che alla fine riescono a far confessare l’uomo.

“Noi ci amiamo e con le bambine siamo felici, dormiamo tutti in una stanza e ci vediamo la televisione sul lettone”, racconta ancora Sara che però ora, dopo che le hanno tolto le altre due figlie, pensa a cosa potrà fare l’ex marito, un pregiudicato. Un altro uomo violento che non vede da 4 mesi.

Una storia di cronaca quella di Genzano di Roma che desta scalpore, soprattutto nel paese alle porte del capoluogo, dove tutti commentano quei terribili fatti di cui si sono occupate tutte le tv nazionali e per i quali c’è davvero sgomento.

Redazione

CBlive

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