‘Leggi un libro’ il nuovo slogan di oggi, ‘Giornata mondiale del libro e dei diritti d’autore’. Impazza on line l’hashtag dell’iniziativa #ioleggoperchè
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Oggi, 23 aprile 2015, è la ‘Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore’, patrocinata dall’Unesco dal 1996 per promuovere la cultura ed il settore. Impazza su internet l’hashtag #ioleggoperchè, iniziativa nazionale che promuove la lettura con racconti, storie ed incentiva alla cultura del libro, come esperienza di condivisione. Centrale è anche il discorso sul copyright che permette la tutela delle proprietà intellettuali degli artisti. Così dovrebbe essere ma, in realtà, la maggior parte delle volte così non è. Si viola sempre di più, specie con siti pirata che, per quanto riguarda la letteratura, permettono di scaricare illegalmente e gratuitamente interi romanzi creando un danno immane agli autori e alle case editrici, già bistrattate dalle poche politiche di investimento nella cultura.
Intanto i dati trasmessi dall’Associazione Italiana Editori, sulla base dell’indagine 2014 condotta dall’Istat, sono davvero sconfortanti: un dato negativo in picchiata del 3,4 percento, persi quindi 820 mila lettori. Se nel 2013 è stato registrato il 43 percento dei lettori, nel 2014 la percentuale è di 41,4 percento di ‘lettori deboli’ pari a 23,8 milioni di italiani, ovvero quelli che leggono un solo libro all’anno. Questo significa che la restante parte, oltre la metà, non legge proprio. Sono sempre più donne a leggere, per un buon 48 percento rispetto al 34,5 degli uomini, e di più al Nord Italia. Dato positivo è che la fascia dei ‘lettori forti’, quelli che leggono oltre 3 libri all’anno, è di giovani e giovanissimi.
Per il Molise la situazione non è tanto lontana dal quadro nazionale: lettori sempre in diminuzione e case editrici in sofferenza, seppur esistono giovani realtà che cercano in tutti i modi di non arrendersi al lento morire. Così nonostante le difficoltà che si incontrano, l’autofinanziamento diventa l’unica chance per far cultura e promuoverla. La round midnight, per esempio, è quella casa editrice del Molise che, con la vendita dei propri testi, riesce a ricavare denaro per poter pubblicare altri autori. Così ci parla uno dei soci, Domenico Cosentino.
Su che risorse economiche vive una casa editrice? “Bella domanda. ‘round si autofinanzia, non abbiamo mai voluto fare il passo più lungo della gamba, sostanzialmente perché non abbiamo un capitale molto grosso. Quindi reinvestiamo i soldi ricavati dalla vendita dei nostri volumi per stamparne altri. Questo però ha anche un limite, quello di pubblicare pochi libri l’anno. Dall’altro lato però c’è la cura maniacale e l’amore che mettiamo nei nostri lavori. L’autore diventa parte del progetto (non caccia una lira, investe però il suo tempo), creando quindi una sinergia, un’unione che permette quindi la riuscita del nostro progetto”.
Quanto è in sofferenza l’editoria in questo periodo? “In generale non saprei dirti, posso parlarti della nostra esperienza, anche perché non mi piace parlare degli altri. Le difficoltà solite che incontriamo sono dovute soprattutto alla distribuzione e alla vendite nelle librerie, costi molto alti per magri guadagni”.
Quante difficoltà incontra, invece, l’editoria in Molise? “Anche in questo caso parlo di ‘round midnight edizioni. Non ci possiamo lamentare della risposta del pubblico, le nostre presentazioni sono sempre molto affollate e il pubblico curioso compra anche i libri. L’unica pecca è che sul territorio mancano librerie che vendano i nostri libri, sembra assurdo vero? Un editore di Campobasso che non trova spazio. Come ben sai l’unica libreria che appoggiava il nostro progetto, essendo un indipendente, ha poi chiuso. Tira tu le tristi somme di questo”.