Cronaca

L’Atm annuncia ai dipendenti l’impossibilità di pagare gli stipendi, insorgono i sindacati. Nagni: “Applicheremo le procedure per le sanzioni previste”

atmTorna a far parlare di sé l’Azienda di Trasporti Molisana che lo scorso mercoledì 11 febbraio ha lasciato a piedi i pendolari molisani per i mancati trasferimenti da parte della Regione Molise di circa due milioni di euro. Uno sciopero durato solo 24 ore, quello della scorsa settimana, sul quale l’azienda aveva optato presto per un dietrofront ristabilendo le corse extraurbane. Oggi, martedì 17 febbraio, tra l’altro a distanza di pochissimi giorni dall’incontro tra le parti avvenuto lo scorso venerdì, a lanciare l’allarme sono i sindacati della Filt Cgil e Ugl Trasporti. In una nota, infatti, i segretari regionali, Giorgio Simonetti e Nicolino Libertone si dicono preoccupati per l’ordine di servizio che l’azienda ha rivolto ai lavoratori, ai quali annuncia di essere impossibilitata a versare nei tempi dovuti la mensilità di gennaio 2015 e il saldo della mensilità di dicembre 2014.

Una situazione quella preannunciata nell’avviso affisso nella sede della ditta di Ripalimosani che ha fatto allarmare non poco gli esponenti delle organizzazioni sindacali, i quali hanno subito chiesto un incontro urgente ai vertici dell’azienda.

Sulla questione intanto è tornato a pronunciarsi anche l’assessore regionale ai trasporti Pierpaolo Nagni, che già in relazione al blocco dei mezzi non era stato per nulla tenero nei confronti della società. “Circa il mancato pagamento degli stipendi da parte dell’azienda – ha tuonato l’esponente dell’esecutivo regionale – avvieremo immediatamente tutte le procedure necessarie per l’applicazione delle sanzioni previste, così come stabilito dall’articolo 5 del contratto di servizio per l’esercizio del trasporto pubblico locale sottoscritto dalla Regione e da Atm”.

“L’azienda – ha proseguito Nagni – continua a imputare le proprie disfunzioni alla Regione Molise ma, a tal proposito, va ricordato che la parte corrente è stata regolarmente e puntualmente pagata dall’ente e che gli eventuali oneri aggiuntivi richiamati dall’Atm, come stabilito all’articolo 9 del medesimo contratto, sono oggetto di accertamento e di rideterminazione, ‘in misura maggiore o minore a fine esercizio, in funzione dell’ammontare di introiti complessivi come proventi tariffari, compensi tessere di libera circolazione, compartecipazione gettito accise, che saranno effettivamente conseguiti e documentati dall’Impresa in ciascuno dei periodi di riferimento'”.

Dunque, un braccio di ferro quello tra la società concessionaria del trasporto pubblico molisano e la Regione, che dalle ultime vicende sembra non essere destinato a volgere al termine.

fab.abb

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