Isernia, immigrati spacciatori. CasaPound richiede urgenti interventi dopo il blitz nel centro di accoglienza
Una situazione al collasso nella città pentra. Ad Isernia la stazione ferroviaria è un supermarket della droga e gli immigrati sono spacciatori. CasaPound richiede l’intervento urgente per una situazione di degrado e insicurezza
All’indomani del blitz compiuto dalle Forze dell’Ordine nel centro di accoglienza di Isernia, dove sono stati sequestrati 300 grammi di sostanze stupefacenti, a parlare è la consigliera comunale di CasaPound, Francesca Bruno che denuncia una situazione di degrado e insicurezza al limite della sopportazione.
Nella città pentra, ormai, la stazione ferroviaria è una sorta di supermarket della droga a cielo aperto mentre il blitz nel centro di accoglienza ha rilevato la presenza di immigrati spacciatori.
“Per quanto ancora i cittadini di Isernia dovranno vivere nel clima di degrado ed insicurezza generato da una immigrazione senza controlli, prima che le istituzioni si decidano ad intervenire?”. Usa parole forti Francesca Bruno, di CasaPound Italia, per commentare la notizia del blitz antidroga compiuto dalle Forze dell’Ordine.
“La vicenda del blitz sicuramente non avrà stupito nessuno – prosegue – perchè siamo di fronte all’ennesimo episodio di criminalità legata allo spaccio con protagonisti immigrati nella nostra città.
Una situazione ormai insostenibile, che ha reso tristemente famosa Isernia per via della stazione ferroviaria trasformata in un supermarket della droga a cielo aperto. Se il rafforzamento dei controlli, frutto anche di una mozione comunale da me proposta ed approvata all’unanimità, sta dando dei risultati, è pur vero che ancora mancano interventi che mirino a risolvere il problema alla radice: anche sulla scorta del Decreto Sicurezza di recente approvazione, chiediamo che le istituzioni provvedano alla revoca delle convenzioni con i centri di accoglienza usati come base operativa dagli spacciatori, provvedimento più che doveroso visti anche i periodi di chiusura ordinati per i locali isernini considerati teatro di reati analoghi, ed all’effettiva espulsione dal suolo italiano degli immigrati colpevoli di crimini”.