Il ‘caso Asrem’, idonei agli incarichi temporanei, undici medici rinunciano al contratto: ecco il motivo
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
La vicenda della rinuncia da parte degli undici medici idonei per l’incarico temporaneo presso l’Azienda Sanitaria Molisana è balzata agli onori della cronaca in periodo di crisi: alquanto ‘strano’ candidarsi per degli incarichi temporanei e poi tirarsi indietro dopo essere risultati idonei. Questo è quanto ha comunicato il direttore generale della AsreM, Mauro Pirazzoli, secondo quanto riportato dall’Ansa Molise: “11 medici snobbano incarichi a tempo”.
In effetti il 26 giugno era stato pubblicato l’avviso per il conferimento di incarichi professionali a medici da impegnare per un periodo di tre mesi nei reparti di: Medicina; Ortopedia; Anestesia; Radiodiagnostica e Pediatria. Gli incarichi temporanei, secondo l’Avviso Pubblico, avrebbero impegnato i medici partecipanti per 34 ore settimanali con una retribuzione di 24 euro lorde all’ora.
Inoltre la Commissione giudicatrice avrebbe valutato i curricula formativi professionali dei partecipanti e poi provveduto a dare gli incarichi. Ben 11 dottori una volta risultati idonei e chiamati, hanno rinunciato – eccezion fatta per due – portando così allo scorrimento delle graduatorie.
Perché in periodo di crisi, 11 medici che rispondo ad un avviso pubblico decidono di rinunciare? Perché ‘snobbano’ quegli incarichi?
Il motivo, secondo quanto ci viene riferito dai medici, è legato al tipo di contratto: da libero professionista con partita iva ed una retribuzione bassissima. Essere contrattualizzati in questo modo è una forma di precariato evidente in cui non si garantiscono i diritti di basi quali la malattia, le ferie, la maternità.
“Per noi è una forma di umiliazione perché siamo tutti professionisti e dedichiamo tutto il nostro tempo al lavoro senza grandi gratificazione ma la libera professione è un insulto a chi per anni si è alienato in ospedale per garantire i minimi livelli assistenziali” ci dicono i medici che continuano: “Oltre al declassamento, consideriamo anche la paga bassissima se poi, da liberi professionisti, dobbiamo pagarci di tasca nostra le assicurazioni professionali molto costose”.
Questo il perché della rinuncia agli incarichi: un rifiuto legato ad un contratto che rende la categoria medica ancora più precaria. Sciolto così il dubbio sullo ‘strano’ caso dell’AsreM che ora strano non è più.