Firme false alle regionali 2013, in quattro patteggiano la pena. Per loro non si applica la legge Severino
Sei gli amministratori molisani, che hanno supportato alcune liste per le elezioni Regionali del 2013 e sui quali ha indagato la Procura di Campobasso e che, agli inizi del mese di novembre scorso, hanno ricevuto la notifica di conclusione indagini. Per alcuni di loro oggi, lunedì 8 maggio 2017, la vicenda si è chiusa con il patteggiamento a cinque mesi di reclusione, convertiti in 42mila euro di multa, con sospensione della pena.
Si tratta dell’assessore al Comune di Campobasso, Salvatore Colagiovanni, del presidente del Consiglio comunale, Michele Durante, del sindaco di Ferrazzano, Antonio Cerio, e del primo cittadino di Roccavivara, Franco Antenucci.
“Di fronte all’incertezza dell’esito giudiziario per una vicenda di minimo rilievo si è preferito chiudere la vicenda e accedere a un rito alternativo, escludendo l’applicazione della Legge Severino”, sono state le dichiarazioni dell’avvocato Mariano Prencipe. La Severino, infatti, non incide nel caso di pene inferiori a sei mesi.
Circa una trentina le firme a sostegno delle liste ritenute inidonee dalla Procura. Secondo il sostituto procuratore, Nicola D’Angelo, gli indagati avrebbero attestato, in maniera falsa, che alcuni cittadini avevano sottoscritto l’atto in loro presenza.
Quattro le firme contestate a Durante per la lista a sostegno di Massimo Romano ‘Democratici per il Molise’, cinque a Colagiovanni per ‘La Destra’ al fianco dell’ex governatore Michele Iorio, cinque ad Antenucci per ‘Grande Sud’, che appoggiarono Iorio, cinque anche a Cerio per il ‘Guerriero sannita’, lista questa, successivamente esclusa dalla competizione elettorale.
Coinvolti nella vicenda anche Donato D’Ambrosio, primo cittadino di Santa Croce di Magliano, e Luciano Di Biase, attuale sindaco di Mirabello. Al primo, che non ha optato per il patteggiamento, sono contestate cinque firme per ‘Fare Futuro’, che aveva supportato il candidato governatore Romano, mentre a Di Biase, sono contestate quattro firme per ‘Rialzati Molise’, una per Sel e per il Partito Democratico, a supporto di Frattura.