Cronaca

Favoreggiamento e divulgazione del segreto d’ufficio, indagato l’ex questore di Campobasso Pozzo, un funzionario e un ex poliziotto

L'ex Questore di Campobasso, Giancarlo Pozzo
L’ex Questore di Campobasso, Giancarlo Pozzo

Favoreggiamento, divulgazione del segreto d’ufficio e falsa testimonianza: questi i reati per i quali sono indagati l’ex questore di Campobasso, Giancarlo Pozzo, il vicequestore Giuliana di Laura Frattura e l’ex poliziotto, oggi in pensione, Domenico Miglianico, che in questi giorni hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini. A riportarlo in un’agenzia nel pomeriggio odierno, lunedì 2 marzo 2015, l’Ansa Molise.

L’inchiesta della Procura di Campobasso sembrerebbe aver preso il via dall’ipotesi di un comportamento ‘poco deontologico’ assunto da un poliziotto, per il quale erano partite delle segnalazioni negli uffici di via Tiberio. Lo stesso, però, sembrerebbe aver aggiustato il tiro una volta che tali notizie sarebbero arrivate ai vertici della Questura. Un particolare questo, sul quale intende ora fare chiarezza la Procura del capoluogo che vuole appunto far luce sul ruolo dei tre indagati in tutta questa vicenda. E’ possibile che l’interessato sia stato avvertito sulle indagini a suo carico che erano appena iniziate?. A questa domanda bisognerà, infatti,  trovare una riposta.

Intanto, la ricostruzione dei fatti eseguita proprio dalla Mobile di Campobasso, che ha visto nei tre nomi i possibili autori dei reati ipotizzati porta nuovamente scompiglio nel piccolo Molise.

Il nome dell’ex questore Pozzo torna, infatti, alla ribalta della scena mediatica, dopo la delicata vicenda della Biocom, la società (le cui quote, fino al 2011 appartenevano a Frattura) che avrebbe dovuto realizzare una centrale a biomasse, mai autorizzata dal Comune di Termoli. Un progetto per il quale la Biocom ricevette, però, un finanziamento regionale di oltre 600 mila euro.

Per l’inchiesta Biocom il pm Fabio Papa aveva affidato le indagini alla Digos, ma le stesse sarebbero, invece, state svolte dalla Squadra Mobile. Questa la stranezza per cui l’ex capo della polizia del capoluogo venne a suo tempo iscritto nel registro degli indagati. Accuse di favoreggiamento nei confronti del numero uno degli uffici di via Tiberio che sono state poi archiviate.

fab.ab.

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