Family Day: a Roma i molisani scendono in piazza per difendere la famiglia naturale e dire no alle unioni civili
‘Difendiamo i nostri figli. Stop gender nelle scuole’. È questo lo slogan adottato per il Family day, la manifestazione promossa oggi, sabato 20 giugno a Roma, a difesa della famiglia naturale. L’iniziativa è stata organizzata per dire no al Ddl Cirinnà e dunque alle unioni civili e a quelle omosessuali, così come alla teoria del gender, ovvero quella che rifiuta il concetto di uomo e di donna, aprendo la strada alla scelta della sessualità da parte di ogni individuo, in base al suo personale modo di ‘sentire’.
Nella capitale numerosi cittadini di Campobasso e del Molise che hanno scelto di manifestare per una causa per la quale nei mesi scorsi alcune iniziative erano state promosse anche nel capoluogo dal movimento delle ‘Sentinelle in piedi’ e per la quale è stato costituito un apposito comitato.
4 i pullman che questa mattina sono partiti dalla piccola regione alla volta della Capitale, per un incontro che secondo il portavoce nazionale di ‘Difendiamo i nostri figli’, Massimo Gandolfini, ha visto scendere in piazza un milione di persone.
A Roma anche il mondo cattolico e diverse parrocchie di Campobasso sono volute essere presenti. In queste ore tante sono state ad esempio le foto diffuse sulla pagina Facebook della Parrocchia San Giovanni Battista. Presente a Roma anche il consigliere comunale Francesco Pilone da tempo schieratosi a favore della famiglia naturale e che lo scorso mese di aprile aveva presentato a Palazzo San Giorgio un’apposita mozione per “individuare una data per la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale, fondata sull’unione fra uomo e donna”.
f.a