Epilessie focali farmaco resistenti, al Neuromed gli avanzamenti scientifici e l’importanza di un network per dare risposte al paziente
Al Neuromed la quarta edizione del Workshop sulle Epilessie Focali Farmaco Resistenti. L’incontro, tenutosi nella sala conferenze del Parco Tecnologico di Pozzilli, è stato organizzato dal Centro per la Chirurgia dell’Epilessia del Neuromed con la responsabilità scientifica del dottor Giancarlo Di Gennaro. Un appuntamento periodico per l’Istituto di Pozzilli allo scopo di approcciare questo tipo di epilessie in un’ottica multidisciplinare in modo da valutarne tutti gli aspetti clinici, radiologici, fisiologici, neuropsicologici. Presenti all’incontro esperti nazionali e internazionali che, grazie proprio all’approccio multidisciplinare, riescono a trovare ogni anno nuovi spunti di riflessione per garantire il massimo dell’aggiornamento a clinici e ricercatori che quotidianamente lavorano in tale ambito, offrendo ai pazienti le soluzioni più aggiornate per la patologia di cui sono affetti.
“In nostro è un campo sempre in evoluzione. – spiega Giancarlo Di Gennaro, responsabile del Centro per la Chirurgia dell’Epilessia Neuromed – Ogni anno riusciamo ad identificare nuovi approcci che ci garantiscono un buon trattamento, sia per la maggiore efficacia che per i minori effetti collaterali. Specificamente nel campo del trattamento chirurgico dell’Epilessia, inoltre, migliorano le tecniche diagnostiche e di intervento, con sempre maggiori benefici per il paziente. Con questi workshop, poi, cerchiamo di mettere insieme le migliori intelligenze del campo, creando sinergie ideali affinché si possa lavorare meglio, ognuno nel suo specifico, e in modo che si crei l’aumento delle competenze e quindi dell’efficacia dei trattamenti e della ricerca scientifica”.
È l’idea del network a fare la differenza; vale a dire la volontà di non lavorare isolati in un campo così complesso, ma di condividere esperienze e protocolli.
“Fino a qualche anno fa la possibilità per un malato di epilessia farmaco resistente di operarsi era solo al Nord Italia. – spiega Angelo Labate dell’Università Magna Graecia di Catanzaro – Grazie al Neuromed da alcuni anni questa è una possibilità concreta anche al Sud. E proprio il fatto che si stia andando sempre più verso un network, verso la condivisione delle conoscenze, è a tutto vantaggio di una chirurgia di qualità qui in meridione, senza che i pazienti debbano spostarsi al nord per interventi che vengono fatti qui, e anche molto bene. Dal punto di vista della ricerca, infine, abbiamo già ottenuto importanti risultati. La collaborazione con il Neuromed ha portato a pubblicazioni su riviste scientifiche di impatto. Nella ricerca, oggi, sono i grandi numeri a fare la differenza, e condividere protocolli e strumentazioni, in modo da standardizzare i risultati, ci permette di avere un ruolo importante”.