Droghe e cellulari nel carcere di Larino. Ennesima brillante operazione della Polizia Penitenziaria
Nonostante le carenze d’organico e i tagli di cui sono vittima i baschi azzurri, è grazie al loro operato che è garantita professionalità nel carcere di Larino. Contrastato il pericoloso fenomeno di infiltrazione dei cellulare e delle droghe
– MARIA CRISTINA GIOVANNITTI – Una nuova operazione eseguita dalla Polizia Penitenziaria di Larino ha permesso di contrastare un fenomeno pericoloso e sempre più dilagante: l’infiltrazione dei cellulari e delle droghe nei carceri molisani. È stato grazie alla professionalità dei baschi azzurri che il tutto si è concluso con successo.
Larino, casa circondariale di eccellenza molisana, è vittima, così come la maggior parte delle carceri italiane, delle infiltrazioni di droghe e cellulari che potrebbero incrementare situazioni pericolose. Il ‘tema caldo’ è stato discusso all’indomani dell’ennesimo episodio verificatosi anche nel carcere di Campobasso.
Queste situazioni sono conseguenza della carenza d’organico e del ‘modus operandi’ dei dirigenti locali che continuano a sottrarre il personale di Polizia Penitenziaria ai loro compiti istituzionali per andare a sopperire delle mancanze. Nonostante le tante difficoltà, la qualità presente nelle carceri italiane, ed in questo caso nel carcere di Larino, è dipesa solo dalla qualità del lavoro degli agenti, poiché il Ministero della Giustizia non corre ai ripari.
Roberto Mattarocchia, coordinatore regionale Molise della Fp- Cgil Polizia Penitenziaria, ha evidenziato i pericoli che avrebbero potuto comportare droga e telefoni cellulari all’interno delle carceri molisane: “Solo grazie all’alto livello di professionalità e attenzione della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Larino è stato possibile effettuare il sequestro del materiale che hanno tentato di introdurre all’interno dei reparti detentivi”.
Ha poi concluso Mattarocchia: “Per tali motivi la FP Cgil Polizia Penitenziaria del Molise continuerà a chiedere ai superiori uffici Dipartimentali un congruo incremento dell’organico di Polizia, e la restituzione di quei Poliziotti ai propri compiti istituzionali attribuiti dalla legge 395/90”.