Cronaca

Dramma nella chiesa di Pietracatella, gravi le condizioni di salute dei feriti. Proseguono le indagini per far luce sulle dinamiche della vicenda

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La chiesa di Pietracatella in cui è avvenuta la tragedia

Cosa è accaduto alle 13 di ieri, martedì 28 luglio, nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di Pietracatella? Cosa non ha retto tanto da far crollare la volta sotto la quale ha perso la vita il 53enne Giuseppe Mancino e sotto la quale sono rimasti gravemente feriti i suoi due colleghi Antonio Di Iorio e Bartolomeo Moffa. A queste domande cercheranno di rispondere le indagini dei Carabinieri di Sant’Elia a Pianisi e la magistratura che sulla vicenda ha già aperto un fascicolo.

Intanto, le condizioni di salute dei feriti restano ancora molto preoccupanti. Entrambihanno subito un delicato intervento e per i medici del ‘Cardarelli’ dove sono ricoverati in rianimazione non sono ancora fuori pericolo.

Nel frattempo, mentre gli investigatori hanno ascoltato la versione degli altri tre operai rimasti illesi, perché durante il crollo si trovavano sull’impalcatura esterna, dall’impresa che stava effettuando i lavori, la Ni.Fra di Gambatesa, di proprietà della moglie di Abiuso, condannato per il crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia, fanno sapere che gli operai indossavano il casco. Ma la priorità degli inquirenti è ora quella di ricostruire la dinamica dei fatti per comprendere se sul cantiere sono state violate le norme relative alla sicurezza.

Una morte bianca che non doveva avvenire e sulla quale nelle ultime ore tanti sono stati i messaggi e le parole pronunciate dagli esponenti politici. Sgomento e cordoglio è stato espresso dal governatore Frattura, dal consigliere regionale delegato alla Ricostruzione Salvatore Ciocca, tra l’altro dello stesso paese degli operai coinvolti nel crollo. Proprio a Riccia, il sindaco Micaela Fanelli, nonchè amica della vittima, ha fatto sapere di  proclamare il lutto cittadino.

Un dramma quello avvenuto ieri a Pietracatella che arriva a pochi giorni da un’altra morte avvenuta sul luogo di lavoro, quella del 39enne di origini rumene rimasto folgorato sul cantiere edile in cui lavorava. Vicende che scuotono le coscienze di chi con rabbia non si rassegna a simili episodi, in cui la vita di una persona viene spezzata proprio nel luogo in cui gli stessi esseri umani dovrebbero trovare la loro dignità.

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