Cronaca

Dottoressa di Trivento uccisa in Kenya durante una rapina: tre uomini arrestati. Identificata anche la ‘mente’ dell’agguato

Il medico molisano Rita Fossaceca uccisa in Kenya
Il medico molisano Rita Fossaceca uccisa in Kenya

Tre persone sono finite in manette in Kenya per l’uccisione della dottoressa di Trivento e stanno collaborando con le forze dell’ordine. Sarebbe stata identificata anche la presunta ‘mente’ dell’agguato. Ad annunciarlo il portavoce della polizia keniota, Charles Owino, che sul quotidiano Daily Nation ha dichiarato: “abbiamo il suo nome e altri dettagli che lo riguardano, lo arresteremo presto, dal momento che non ha un posto né l’opportunità di nascondersi”.

Intanto, per la dottoressa uccisa da un colpo di pistola nel corso di una rapina in casa, è apparso il cordoglio sul sito web della ‘For Life Onlus’ l’associazione umanitaria internazionale, di cui Rita Fossaceca era vice presidente. “A volte succedono cose inspiegabili”, così iniziano le poche righe veicolate dal web da parte dell’organizzazione che si batte per la solidarietà nei paesi poveri. Parole cariche di dolore e, nello stesso tempo tempo di stima e affetto, per ricordare una donna che ha fatto dell’amore per gli altri il proprio senso della vita.

Laureata a Chieti, Rita Fossaceca, si era trasferita da tempo a Novara, dove prestava servizio all’ospedale ‘Maggiore’ in qualità di medico radiologo interventista. Da tempo con l’associazione novarese For Life Onlus sosteneva progetti concreti per aiutare gli ultimi e i bisognosi.

Dal 2005 era stata protagonista di interventi in Moldavia, in Kenya, in Burkina Faso, in Albania, in Nigeria e per sostenere i terremotati de L’Aquila. 25 scuole costruite, ambulatori sanitari, orfanotrofi, acquisto di ecografi e ogni tipo di aiuto possibile.

Un sorriso contagioso, quello di Rita, dietro al quale si nascondeva tanta determinazione e per la cui scomparsa prega ora la comunità di Trivento, raccolta nella parrocchia di Santa Croce. Dal paese molisano le preghiere non sono solo per Rita, che ha perso la vita per difendere i suoi genitori, ma anche per il padre della vittima, rimasto ferito alla testa e a una spalla, e per le altre due infermiere dell’ospedale Maggiore di Novara, Monica Zanellato e Paola Lenghini.

Cinque gli italiani che si trovavano in casa con Rita durante l’assalto di alcuni banditi a caccia di denaro e oro. Oltre alla dottoressa e i genitori della stessa, c’erano le due infermiere e lo zio di Rita, il sacerdote don Luigi di Lella.

Una famiglia che stava condividendo un’esperienza umanitaria forte, di quelle che possono cambiarti per sempre la vita. Un’esperienza durante la quale i familiari della donna avevano avuto modo di toccare con mano il grande impegno della dottoressa, grazie al quale molti progetti erano stati realizzati. Un’esperienza, anzi delle vite, distrutte per sempre dalla furia di alcuni banditi che non hanno avuto pietà di chi ha conosciuto solo il bene.

La perdita della dottoressa è un lutto che oltre ai familiari ha colpito il Molise intero e tutta la comunità di Trivento, da dove il primo cittadino, Domenico Santorelli, si è detto “attonito e sgomento” e ha fatto sapere come tutti i cittadini, in attesa di accogliere Rita a Trivento per l’ultimo saluto, si stringono attorno al dolore della famiglia.

Redazione

CBlive

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