Donna segregata per due mesi in un monolocale di Sepino: in manette il suo “aguzzino”. Oltre dieci anni più giovane di lei, suonava in una band e aveva una fidanzata
FABIANA ABBAZIA
Doveva tagliare i ponti con il passato, con le sue due figlie e purificarsi attraverso una sorta di decalogo, la vittima del 42enne di Petrella Tifernina, Luca Martino, che, dal mese di gennaio e fino allo scorso 17 marzo, è stata segregata dall’uomo in un monolocale a Sepino.
Gravissimi i reati di cui è accusato l’uomo, attualmente rinchiuso nel carcere di Campobasso, a disposizione del pubblico ministero Barbara Lombardi. Martino dovrà, infatti, rispondere di: sequestro di persona, violenza privata, maltrattamenti in famiglia, minacce aggravate, detenzione illegale di parti di munizioni da guerra e porto abusivo di arma priva di matricola e ricettazione.
Lui, parrucchiere ed ex titolare di un negozio a Campobasso e uno a Petrella, è appassionato di musica tanto da esibirsi nella cover di Zucchero, il cantante che il giovane quasi imita nel suo modo di vestire. Era lo scorso mese di novembre quando il ragazzo conosce in chat la donna, una 56enne del capoluogo separata e con due figlie maggiorenni.
Poco tempo di frequentazione e, nel mese di gennaio, i due si trasferiscono in una casa a Sepino ed è da lì che la donna fino allo scorso giovedì non può uscire se non accompagnata da lui, che nel frattempo alla sua amata le ha fatto tagliare i ponti con tutta la sua famiglia.
Le figlie non sanno dove al donna possa trovarsi. Solo una di loro un giorno potrà vederla, ma la madre al momento dell’incontro porterà un foulard per nascondere un auricolare attraverso il quale il suo aguzzino ascolterà tutta la loro conversazione.
È una storia “assurda” quella scoperta dagli inquirenti che gli stessi non esitano a definire tale anche e soprattutto in relazione al Molise. Sul corpo della donna anche una serie di lividi, simbolo delle violenze fisiche che quotidianamente doveva subire dall’uomo che quando usciva di casa la chiudeva dentro.
Durante i mesi di prigionia della 56enne, il giovane continua però ad avere una vita normale all’esterno. Mentre la sua vittima è rinchiusa a Sepino, lui esce proseguendo la sua relazione con la compagna dalla quale è legato da ben otto anni.
La donna, per la quale ha letteralmente perso la testa in chat, invece, no. Lei deve amarlo fino ad annullarsi, tanto da lasciare il lavoro e vivere segregata e, soprattutto, a ogni sua distrazione o negligenza deve purificarsi “attraverso un decalogo”, di cui è lo stesso dirigente della Mobile, Raffaele Iasi, a parlare nel corso della conferenza stampa definendolo coma una sorta di “dieci comandamenti” al quale la donna deve continuamente sottostare.
Sarà un bigliettino fatto recapitare a una persona di fiducia a salvare la 56enne. Proprio da quel piccolo pezzo di carta che presto arriva nelle mani degli inquirenti partono le indagini che lo scorso giovedì conducono all’arresto dell’uomo e alla liberazione della donna che, mentre effettua la prima telefonata ai familiari con affianco i poliziotti che l’hanno liberata, quasi stenta a credere che tutto possa essere finito.
L’ex parrucchiere, all’apparenza con una vita normale, viene fermato mentre da Sepino sta per recarsi a Petrella e in macchina ha anche un’arma clandestina e proiettili da guerra.