Cronaca

Dal verde pubblico al sogno di imprenditore. Sergio Micatrotta approda a Palazzo Moffa per lo sciopero della sete e della fame. “Frattura si dimetta”

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Sergio Micatrotta nel video postato su Facebook per dare il via alla protesta

Torna a far parlare di sé Sergio Micatrotta, il giovane del capoluogo che dopo essere finito all’attenzione delle cronaca locale per la sua richiesta al sindaco di Campobasso circa la gestione del mercato coperto di via Monforte e precedentemente per essersi eretto a paladino del verde pubblico, oggi scende in campo con una protesta antiviolenta per chiedere le dimissioni del governatore Frattura. Un presidio dinanzi Palazzo Moffa a cui si unisce uno sciopero della sete e della fame. Una reazione, quella di Micatrotta per chiedere con forza la garanzia di poter assicurare un futuro lavorativo alla generazioni del Molise.

“Né il presidente né la sua maggioranza – dice infatti il giovane del capoluogo – hanno dimostrato, in questi anni, di poter gestire la drammatica situazione nella quale versa il territorio molisano”.

Allo stesso tempo Micatrotta precisa che all’interno della sua presa di posizione, si cela anche “un appello al popolo dormiente del Molise”.

Solo nella città di Campobasso si contano circa 3 mila disoccupati, in tutta la regione il conto ammonta a oltre 30 mila. Mi chiedo – rimarca con forza – dove sia tutta questa gente, a casa? A dormire o, a piangersi addosso?”.

Micatrotta che spera di poter “far cadere il Governo Frattura attraverso un presidio permanente”, vorrebbe unire dinanzi palazzo Moffa “oltre 3 mila persone, ogni giorno”.

Partendo da oggi, in cui per cominciare Micatrotta chiama a raccolta “almeno cento disoccupati molisani”, attraverso un gesto anti violento, ma pericoloso per la salute. Il giovane campobassano è, infatti, consapevole che non bere per 72 ore può indurre rischi per la salute.

“Frattura mi lascerebbe morire, come tutta la maggioranza dei politici, ma credo ancora nei valori del popolo molisano e vi aspetto numerosi. Lui non lascerà mai la poltrona, siamo noi che lo dobbiamo far cadere politicamente”, conclude Micatrotta appellandosi ai molisani.

fab.ab

 

Redazione

CBlive

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