Crollo delle immatricolazioni di autobus in Molise: -55,6% nel 2020. In regione il parco circolante è datato e inquinante
Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ed economica in atto, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e persone su strada. Continental, brand che da 150 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione, ha realizzato un Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante con l’obiettivo di fornire una panoramica del settore sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei mezzi pesanti in Molise, l’Osservatorio ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni, ai tipi di alimentazione, all’anzianità e alle categorie Euro* del parco circolante in Regione e nelle singole province.
Immatricolazioni trasporto persone: crollo del Molise -55,6%
Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. In controtendenza il Molise che registra 170 nuove targhe e cresce del 13,3%. Entrambe le province vantano un aumento delle registrazioni: Isernia, la più alta, 15,5% e Campobasso al 12%.
Nel trasporto persone, le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%). In questo caso anche il Molise segue il trend negativo nazionale e arriva a -55,6%, con soli 12 nuovi bus immatricolati. Tra le province, Isernia registra la diminuzione maggiore (-60%) e Campobasso arriva a -52,9%.
Alimentazione: nessuna fonte di alimentazione elettrica o ibrida
Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno). Stesso schema in Molise: sul podio gasolio, benzina e metano (94,42%, 2,96% e 1,88%), mentre ibrido ed elettrico entrambi allo 0,03%. Gasolio a parte, tra le province, Campobasso segna la quota maggiore di metano (2,3%) mentre Isernia di benzina (3,4%).
Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%). Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido. Il gasolio regna anche in Molise coprendo il 98,3% del parco. Il restante è alimentato a metano (1,6%) e a benzina (0,2%). Nel capoluogo si azzera la quota del benzina: il 99,3% dei bus vanno a gasolio e il resto a metano. Isernia fa registrare lo 0,6% di benzina e un incremento del metano a 3,8%.
Parco autobus datato: più di uno su 3 ha oltre 20 anni
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%). In Molise la fascia preponderante è quella 15-20 anni (21,9%) insieme a 10-15 (21,8%) e 20-30 anni (18%). In generale il parco circolante è datato e i veicoli di oltre 30 anni superano quelli di massimo 5 (17,1% vs 10,2%). Campobasso detiene la quota più alta di autocarri vecchi che arrivano al 18,1% e quella più bassa di mezzi giovani, al 10%. Isernia segna rispettivamente per le due fasce di età il 16,3% e 10,7%.
Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante. In Regione l’incidenza della fascia più recente si abbassa a 12,2%, mentre quella dei veicoli più datati si alza arrivando a 34,9%. Il distacco è netto anche nelle province: nel capoluogo gli autobus ultraventennali sono il 35,1% mentre quelli di massimo 5 anni il 13,1%. A Isernia la quota di mezzi giovani scende di 3 punti percentuale, e quella opposta di meno di 1 punto.
Oltre il 40% di bus è Euro 0, 1 o 2
Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%). Stesso trend anche in Molise, dove gli autocarri Euro 0,1 e 2 sono il 42,1%, al di sopra della quota di Euro 5 e 6 (19,3%). Il capoluogo registra il tasso maggiore di classi inquinanti (42,8%) e quello minore di classi recenti (18,9%). Anche a Isernia la situazione non è rosea con gli Euro 5 e 6 al 20,1% e Euro 0, 1 e 2 al 40,4%.
In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%. Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale. In Regione il 22,6% del parco è Euro 5 e 6 mentre le classi più inquinanti dalla 0 alla 2 raggiungono il 42,4%. Percentuali simili nelle province: Campobasso è maglia nera con il 43% delle categorie datate e il 23,3% di quelle più recenti. Male anche Isernia con i rispettivi 40,6% e 20,8%.