CronacaPolitica

Covid, nuove restrizioni entro mercoledì. Italia divisa in tre fasce e regole differenziate per territori. Il rischio di una Regione lo decide il Governo

Solo alcune restrizioni saranno uguali per tutto il territorio nazionale, ma il Paese sarà diviso in tre fasce di rischio.

A decidere in quale area si trova una singola Regione lo deciderà il Governo, con apposita ordinanza del Ministro della Salute che farà propri i coefficienti di rischio raggiunti dalla singola regione e certificati dall’istituto Superiore di sanità.

In base all’andamento dell’epidemia a livello locale sarà possibile uscire ed entrare nelle diverse fasce per le quali le restrizioni saranno differenti.

È questo il nuovo piano del Governo per contenere l’epidemia. A illustrarlo lo stesso premier Conte alla Camera, dopo il confronto con le Regioni.

“Si tratta di una strategia – le parole del presidente del Consiglio dei Ministri – che non può coincidere con quanto avvenuto lo scorso marzo e che, necessariamente, deve tenere conto dei principi di proporzionalità ed adeguatezza in riferimento a un regime differenziato basato sui diversi scenari regionali”.

“L’intervento – spiega ancora – sarà modulato a più riprese e in modo graduale. Sarà una strategia articolata e flessibile rispetto alla prima fase”, quando di fatto il Paese era del tutto impreparato all’emergenza.

MISURE UGUALI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

A livello nazionale ci saranno, tuttavia, dei provvedimenti comuni che riguarderanno alcune misure come:

  • coprifuoco nella fascia serale;
  • la chiusura dei centri commerciali nei festivi e pre-festivi;
  • chiusura delle attività di scommesse;
  • possibilità che la didattica a distanza elle scuole secondarie passi al 100%;
  • limite degli spostamenti tra regioni con alto rischio se non per motivi di lavoro, salute o studio o comunque per necessità certificate;
  • chiusura di musei e mostre;
  • limite del 50% relativo ai mezzi di trasporto pubblico locale.

Provvedimenti il cui “principio ispiratore – dichiara Conte – riguarda la priorità della difesa della vita umana e della salute. Precondizione per il godimento di tutti gli altri diritti.  Siamo consapevoli – sottolinea il premier – della spossatezza e della rabbia dei cittadini, e siamo consapevoli che le nuove limitazioni avranno ulteriori ripercussioni sulla produzione e sui redditi dei cittadini ma vorrei ribadire che non vi può essere dilemma tra le difesa della vita e quella della nostra economia”.

Redazione

CBlive

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