Colate di cemento, architetture obsolete e dispersione di energia: l’interpellanza del M5S sulle scuole di Sant’Antonio dei Lazzari e via Crispi
MARIA CRISTINA GIOVANNITTI
Il Molise vive in un mondo a se, cristallizzato a circa 30/40 anni fa per quanto riguarda il tema architettura e nuove costruzioni. Per cui, se tutt’Italia si muove verso un modello di ‘Passive House’ che mira a comfort ambientali e risparmi energetici, a Campobasso le ‘nuove costruzioni’ di nuovo non hanno nulla ma continuano ad essere ecomostri ambientali che non rispettano parametri dell’architettura e colano cemento su cemento. A questo si aggiunge il tema dell’energia che vede ancora l’uso dei vecchi termosifoni che, considerando la sofferenza in cui vive la Provincia, lascia questi impianti per la maggior parte spenti, vedendo gli studenti studiare in aule gelide e con dirigenti costretti a minacciare la sospensione delle lezioni.
Il riscontro è stato messo in luce dai consiglieri pentastellati del Comune di Campobasso che, carte alla mano, hanno studiato i progetti relativi alle due scuole materne di Sant’Antonio dei Lazzari e di via Berlinguer/Crispi, finanziate dalla Regione Molise rispettivamente 1.620.000 euro l’una e 1.010.000 euro l’altra, ed hanno trovato “delle gravi inadepienze in tema energetico che non rispettano la normativa”. Significa che questo errore metterebbe a rischio la legittimità degli appalti o il prosieguo dei lavori, oppure “arreca un enorme danno erariale che ricadrebbe sulla collettività”. Ecco che la domanda principale dei consiglieri del Movimento 5 Stelle è: “Perché far pagare ai cittadini errori compiuti da altri nelle fasi del progetto? Perché non indagare ed imputare la colpa a chi di dovere?”.
Gli errori di cui parlano i grillini fanno capo alla dispersione termica e fabbisogno energetico per gli impianti di riscaldamento, temi delicati soprattutto con le severe e restrittive normative energetiche che mirano ad arrivare al 2020 con strutture che risparmino il 20 per cento di energia primaria. Anzi negli edifici di nuova costruzione, come lo sono le materne di Sant’Antonio e via Crispi, la legge (D.Lgs 28/2011) prevede l’obbligo di fonti rinnovabili che via via vadano a sostituirsi alle fonti fossili in modo che in futuro si riduca l’emissione di anidride carbonica. Il mancato rispetto, così come i consiglieri del comune di Campobasso evidenziano per queste due scuole, porta al diniego dei titoli edilizi.
Motivo per cui il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interpellanza sul caso delle due scuole e chiede di valutare una revisione dei lavori in corso d’opera prima che sia troppo tardi, adeguando gli impianti alle nuove normative e dare “a Cesare quel che è di Cesare” cercando i colpevoli, tra chi è stato responsabile della progettazione e non tra i cittadini.
Cosi mentre il mondo si muove verso modelli green, a Campobasso ed in Molise si costruiscono scuole ed edifici pubblici preferendo il massimo inquinamento, massimo cemento, massimo spreco di denaro pubblico.