Cimitero al buio: ancora disagi per alcuni settori. Gravina: “Contatori rimossi e un furto che abbiamo denunciato. I cittadini non pagheranno una mensilità”
Il servizio di illuminazione delle lampade votive al cimitero di Campobasso è stato solo in parte ripristinato.
Il 18 febbraio scorso, dopo il passaggio dalla ditta privata al Comune, sono stati installati i due nuovi contatori e si è provveduto ad attivare l’accensione delle lampade votive. Il servizio è stato così ripristinato, ma si sta ancora lavorando su una parte di viale delle Campanule e Betulle, in quanto in quel settore il si è verificato un furto del quadro elettrico per il quale il Comune ha sporto denuncia.
La vicenda relativa alle lampade votive del cimitero ha avuto inizio quando “lo scorso 31 dicembre la società che gestiva il servizio non ha accettato la nuova proposta di affidamento e il primo febbraio il gestore ha provveduto al distacco totale della fornitura elettrica per i due cimiteri cittadini”.
“Purtroppo, – ha detto oggi il sindaco Gravina durante i lavori del Consiglio comunale – abbiamo poi verificato che addirittura erano stati rimossi i contatori, cosa quantomeno inusuale. Detto ciò, va sottolineato che il mancato versamento dell’onere percentuale fissato da contratto sulla stessa ditta, sul totale delle operazioni effettuate nelle ultime due annualità 2020 e 2021 da parte della Società D.R. Multiservice, che ci garantiva la copertura delle spese da impegnare per coprire il capitolo riguardante la manutenzione e copertura delle spese per allaccio nuovo gestore e pagamento bollettazione mensile, ha comportato un ulteriore allungamento dei tempi richiesti dalle procedure di riallaccio con il nuovo gestore”.
“Intanto, consapevoli dell’increscioso episodio che si è venuto a verificare e del disagio creato ai cittadini, – ha dichiarato Gravina – dato il periodo trascorso per la riattivazione dell’energia elettrica, precisamente 18 giorni dal distacco, pur trattandosi di un importo esiguo per ogni canone (€. 0,90 + IVA) per ogni mese, gli utenti pagheranno non più per dodici mesi, bensì per 11″.