Cellulari, pc, auto rubate: giovane ladro seriale di Campobasso in carcere ad Agrigento
Un curriculum molto ricco per il 20enne di Campobasso, B.N., che ha alle spalle ripetuti furti; telefoni cellulari nei negozi, personal computer sottratti nella scuola ‘Jovine’ di Campobasso, automobili rubate e ricatti ai proprietari. È così arrivata l’ordinanza del Gip di Campobasso che aggrava la pena del giovane, che dai domiciliari è stato condotto nel carcere di Agrigento
Ieri, 7 luglio 2019, è stata aggravata la pena emessa dal Gip del Tribunale di Campobasso su richiesta del Procuratore Nicola D’Angelo per il giovane campobassano, B.N., di 20 anni, agli arresti domiciliari dallo scorso 25 maggio 2019 per furti e per altri furti accaduti il 19 giugno. Il 20enne era scappato e si era rifugiato a Favara, in provincia di Agrigento, per poi essere condotto agli arresti domiciliari.
Il campobassano è stato accusato di furto aggravato in concorso con altro, per essersi introdotto il 26 marzo 2019 all’interno di un garage di via Jezza, forzando la saracinesca, impossessandosi di diversi attrezzi da lavoro e apparecchiature elettroniche; inoltre di furto aggravato in concorso con altro, consumato il 10 aprile 2019 presso un negozio di telefonia sito in Corso Bucci, allorché, dopo aver distratto l’addetta alle vendite, si impossessava di un costoso telefono cellulare. Per questi fatti il gip lo aveva collocato agli arresti domiciliari.
Nell’ordinanza eseguita il 19 giugno 2019, B.N. era accusato di furto aggravato commesso il 22 aprile 2019 all’Istituto comprensivo Jovine di Campobasso, quando, introducendosi all’interno dell’edificio si impossessava di un computer portatile e di uno scanner, apparecchiature che abbandonava subito dopo aver commesso il furto a seguito dell’inseguimento della Volante della Polizia di Stato. Inoltre del furto aggravato delle chiavi di una vettura, sottratte ad una vicina di casa introducendosi nella sua abitazione, utilizzate poi per rubare, in concorso con altro l’autovettura per poi utilizzarla per recarsi a San Severo al fine di acquistare sostanza stupefacente, abbandonandola in quel Comune. Del reato di estorsione aggravata in concorso con altri, perché al fine di trarre un ingiusto profitto, mediante reiterate minacce di un male ingiusto, costringevano la proprietaria dell’auto rubata a pagare una somma di denaro al fine di ottenere la vettura medesima. Anche per questi fatti il giovane ladro seriale è stato collocato dal GIP agli arresti domiciliari a Campobasso, poi autorizzato su richiesta di parte a trasferirsi a Favara dove all’attualità si trovava nel medesimo stato di arresti domiciliari.
Lo stesso, in accordo con la madre, contattava la vittima del furto dell’auto minacciandola nuovamente di un male ingiusto, cercando di intimidire la parte offesa a cambiare versione dei fatti a loro favore.
Una condotta reiterata che ha portato il Gip di Campobasso ad aggravare la pena: dagli arresti domiciliari, il campobassano è stato portato nel carcere di Agrigento.