Carcere di Campobasso, reintegrato l’agente sospeso dopo una reazione ‘eccessiva’ verso un detenuto in fuga
Torna al proprio lavoro, dopo mesi di sospensione e di stipendio ridotto, l’agente di Polizia Penitenziaria che, lo scorso gennaio, per fermare la fuga di un detenuto ha estratto la pistola contro il carcerato
Gli episodi di aggressioni su agenti di Polizia Penitenziaria da parte dei detenuti continuano a registrarsi non solo a Campobasso ma anche nelle altre carceri italiane.
Ultima gravosa vicenda è accaduta a San Gimignano dove un ispettore di Polizia è stato colpito al volto con una pentola e ha avuto ben venti punti di sutura. Si tratta di un caso preso in considerazione anche dall’ex vice premier Matteo Salvini.
Da Campobasso, invece, arriva la notizia che l’agente di Polizia Penitenziaria sospeso dal servizio, in via cautelare, per aver avuto una reazione troppo aggressiva contro un detenuto in fuga, è stato reintegrato. Insomma il poliziotto torna al lavoro, dopo ben dieci mesi di sospensione.
La vicenda risale allo scorso gennaio quando un detenuto del carcere di Campobasso tenta la fuga e due agenti fanno di tutto per bloccarlo, riuscendoci.
Uno dei due poliziotti, però, sembra perdere il controllo con una reazione esagerata perché estrae la pistola e la punta contro detenuto. La scena viene ripresa da un passante che, subito pubblica il video su Facebook, reso poi virale e facendo scoppiare il ‘caso’.
L’agente è stato così oggetto di una sospensione cautelare dal servizio fino a conclusione del procedimento disciplinare, con un assegno alimentare pari alla metà dello stipendio e, dopo questo lungo iter, torna in servizio.
mcg