Campobasso-Roma Termini, il capoluogo molisano e la Capitale sempre più distanti. I primi due convogli odierni già a Bojano in forte ritardo
L’ennesimo disservizio della linea ferroviaria, forse, più antica e discussa d’Italia. A dura prova sono stati messi i passeggeri dei convogli Campobasso – Roma Termini delle ore 5,51 e delle 6,53, che sarebbero dovuti giungere nella Capitale, rispettivamente, alle 8,53 e alle 9,59.
Già a Bojano, infatti, dopo appena 20 chilometri di strada ferrata, i due treni hanno iniziato ad accumulare un consistente ritardo, mandando su tutte le furie i viaggiatori, al contempo apparsi rassegnati, soprattutto coloro che sono pendolari e, spesso, si trovano di fronte a queste situazioni di disagio.
Il motivo dei ritardi sarebbero da imputare ai problemi che avrebbe avuto un convoglio partito prima di quelli in questione: in questi casi, occorre raggiungere una Stazione ferroviaria con il doppio binario, per poter superare il treno con problemi e riprendere la tabella di marcia.
Il primo convoglio, partito dal capoluogo molisano alle 5,55 è arrivato a Vinchiaturo alle 6,16; mentre, a Bojano, addirittura, alle 7,04 dopo un’ora e nove minuti di viaggio. Alle 7,57 l’arrivo a Isernia, ovvero due ore dopo la sua partenza da Campobasso; alle 8,25 l’approdo a Venafro, un’ora e diciassette minuti dopo la tabella di marcia. A conclusione del viaggio, il ritardo è stato di un’ora e sette minuti. Alla Stazione Termini di Roma, infatti, è giunto alle 10, rispetto all’orario previsto delle 8,53.
Leggermente meglio è andata ai passeggeri del Campobasso-Roma Termini delle 6,53, partito con due minuti di ritardo, arrivato a Bojano alle 7,40, con ventidue minuti di ritardo, a Isernia alle 8,17, trentatré minuti dopo la tabella di marcia. A Venafro il convoglio è transitato alle 9, anziché alle 8,07, arrivando a Roma Termini alle 10,43 con un ritardo di 44 minuti.
Un’altra brutta pagina per i collegamenti tra il Molise e la Capitale: una regione, la ventesima d’Italia, che senza un’adeguata strada ferroviaria, senza un’autostrada o strada a scorrimento veloce, dir si voglia, è destinata a restare chiusa in se stessa, nonostante la globalizzazione che sta caratterizzando il ventunesimo secolo. Se il Molise non riuscirà ad adeguarsi, sarà destinato a diventare sempre di più il ‘terzo mondo’ del Belpaese.
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