Tanti, tantissimi, sicuramente troppi i laureati che tenteranno il concorsone per insegnare e per il quale il Ministero dell’Istruzione ha stabilito la necessità di possedere, al momento della domanda, 24 crediti formativi specifici. Pedagogia, antropologia, psicologia e tecnologie didattiche gli ambiti entro i quali i crediti dovranno essere acquisiti, per un concorso che quasi sicuramente non sarà bandito entro il 2018. Per offrire la possibilità agli studenti, gli atenei, seppur con una serie di ritardi, hanno pubblicato appositi bandi per il percorso integrativo. Quello che si è già rivelato come un vero e proprio business per le Università private è già andato a discapito degli studenti che si sono o si andranno a impelagare in un farraginoso iter burocratico.
La corsa all’acquisizione dei 24 crediti formativi ha preso il via anche all’Università degli Studi del Molise dove il termine ultimo per l’immatricolazione ai 24 cfu scade oggi, 30 novembre. Negli ultimi giorni gli uffici della segreteria sono stati presi letteralmente d’assalto da laureati che hanno chiesto di poter accedere al percorso o, in molti altri casi, hanno fatto richiesta perché quegli esami già effettuati gli venissero riconosciuti. Al pari delle complicanze burocratiche anche quelle economiche, dato che ottenere quei 24 cfu non costerà meno di 500 euro. Ma la beffa tutta italiana sta nel cosiddetto riconoscimento di crediti già acquisiti durante il proprio percorso di studio, per i quali bisogna ulteriormente pagare. Cioè, un laureato che a suo tempo ha superato quegli esami e maturato quei crediti, pagando regolarmente le tasse, ora deve nuovamente sborsare del denaro affinché quei crediti gli vengano riconosciuti. Insomma, un’assurdità tutta italiana a cui in tanti in questi giorni, seppur tra commenti di disapprovazione si sono sottoposti recandosi all’Unimol, dove il costo per ogni credito che dovrà essere riconosciuto è fissato in 3 euro.
Tuttavia, proprio nelle segreterie di via de Sanctis dove si sta lavorando alacremente per spicciare le procedure sta scoppiando anche il caso ‘Scienze della Formazione Primaria’. A questo corso di laurea a cui non fa riferimento il concorso in cui vengono richiesti i 24 cfu c’è, infatti, una cospicua presenza di studenti già laureati che, con il titolo precedente potrebbero richiedere la convalida degli esami. Probabilmente quegli stessi esami gli sono stati già riconosciuti per la nuova facoltà, ma al momento a questa fascia di studenti è impedito richiedere il riconoscimento. Perché? Semplicemente perché la questione non è stata ancora affrontata dall’Ateneo, dove si è pur consci della situazione.
Informazioni e delucidazioni nemmeno a parlarne. “Vada dal collega”. “Provi a chiedere al responsabile”. “Vada nell’altro edificio e parli con la dottoressa che se ne occupa”. Il giro delle stanze dell’Unimol diviene interminabile, mentre nessuno sa come fare per risolvere il problema o, rassicurare chi è dall’altra parte.
“Ci sarà un’apposito proveddimento per gli iscritti a Scienze della Formazione Primaria”, è l’informazione ufficiosa che arriva, dopo circa quattro ore di file e giri vari, dalle stanze di via de Sanctis, proprio l’ultimo giorno di immatricolazione. Ma forse non sarebbe stato il caso di deliberare prima della scadenza e permettere a chi si doveva imbattere in questa farraginosa burocrazia di farlo con almeno un po’ di chiarezza. Soprattutto quella che ci sarebbe dovuta essere nelle risposte fornite dagli addetti ai lavori.