Angiolillo, un tesoro da cento milioni di euro: iniziato il processo a Roma. L’inchiesta partì da Campobasso, il molisano Iosa difensore del nipote del fondatore del quotidiano ‘Il Tempo’
Il Tribunale di Roma, VIII sezione penale, nella persona del giudice Carmela Squicciarini, ha accolto le controrepliche del pm e della difesa degli eredi del senatore Renato Angiolillo, storico editore e fondatore del giornale “Il Tempo”, rigettando tutte le eccezioni sollevate dai difensori degli imputati Marco Oreste Bianchi Milella e Hervé Louis Fontaine.
Il 15 febbraio 2017, dunque, inizierà la sfilata dei testimoni della pubblica accusa.
Saranno sentite in quella data le persone offese e Teresa Ciancone, governante storica di Maria Angiolillo, a tutti nota come la “regina dei salotti romani”.
Tra i testimoni del Pubblico Ministero figurano anche i nomi dell’ex Sottosegretario di Stato, Gianni Letta, e di Francesco Bellavista Caltagirone.
Il fascicolo d’inchiesta nel 2015 venne inviato a Roma per competenza territoriale dal Tribunale di Campobasso, che dovrà giudicare a breve Bianchi Milella anche per una presunta evasione fiscale di 15 milioni di euro, accertata dalla Guardia di Finanza di Aosta e di Campobasso.
La complessa indagine penale partì da una denuncia dettagliata nel 2010 di Renato Angiolillo Junior, nipote omonimo dell’editore, difeso dall’avvocato penalista Luigi Iosa.
Il pm Fabio Papa, ora giudice a Chieti, con l’ausilio dei carabinieri della Procura di Campobasso, accertò, anche attraverso rogatorie internazionali, un’appropriazione indebita di gioielli di oltre cento milioni di euro a danno degli eredi Angiolillo e la ricettazione del famoso gemmologo dei Vip, Hervé Louis Fontaine.