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La ‘Ndocciata di Agnone nel volume di Domenico Meo. La presentazione del libro al Teatro Italo Argentino

Nello splendido scenario del Teatro Italo Argentino di Agnone, Domenico Meo ha presentato il suo decimo capolavoro  dal nome ‘La ‘Ndocciata di Agnone’. Un volume di cento pagine dal quale emerge l’essenza culturale e la capacità di scandagliare il più antico rito del fuoco dal punto di vista storico, scientifico, tradizionale, da parte di un autore che, da oltre trent’anni, scrive e narra con passione di Agnone e tutto quello che culturalmente gli appartiene.

In un teatro gremito, Domenico Meo è riuscito a creare intorno alla ‘Ndocciata un’atmosfera surreale coinvolgendo autorità politiche locali, oltre che la professoressa Adriana Gandolfi e il demologo e giornalista Mauro Gioielli, entrambi autori di interventi dall’alto contenuto storico e culturale, capaci di creare una  intelaiatura autentica  tra tutto quello che oggi è spesso abitudine o tradizione ma che nasce dalle generazioni passate e che come la ‘Ndocciata di Agnone trova origine in ancestrali culti ignei legati all’adorazione del sole e alla sacralità del fuoco come sottolineato dallo stesso Meo nella sua ultima opera in ordine di tempo.

Un “credo” e  una “comunione di culture” con molte località del vicino Abruzzo che l’antropologa Gandolfi, saltando da Pescocostanzo ad Atri , alla stessa Agnone , dal calendario romano a quello gregoriano, ha fatto emergere nelle sue molteplici sfaccettature evidenziando l’antichità di questi riti legati al fuoco ed il fatto che rappresentino ancora oggi un punto di partenza in una società come quella moderna in cui si rende manifesta la mancanza di essenza, andando oltre il semplice aspetto legato alla tradizionalità ed alla spettacolarità degli eventi stessi.

La meticolosità, la sapienza e l’amore per la propria terra si colgono in ogni singolo tratto scritto da Domenico Meo, che dal 1984 è stato in grado di integrare all’amore per il vernacolo e per Agnone  un percorso  di studi  che a braccetto con la sua scrupolosità è stato in grado di  arrivare ai lettori e di impreziosire l’archivio storico – culturale  dell’Atene del Sannio.

La ‘Ndocciata ha assunto negli anni  una rilevanza  esponenziale  in ambito regionale, nazionale ed internazionale  e le indimenticabili sfilate di Piazza San Pietro a Roma sotto gli occhi dell’allora Pontefice Giovanni Paolo II e quella più recente sui navigli di Milano ne sono l’emblema.

Una ‘Ndocciata che cresce come spettacolarità ma che non perde la profondità e la semplicità delle proprie origini e che negli anni grazie ai tanti portatori ed ai figuranti ha conquistato ogni tipo di vetrina.

La magnifica sfilata delle torce di fuoco sarà di scena nel pomeriggio di domenica 8 dicembre e, poi, nella tradizionale data del 24 dicembre.

Uno spettacolo da non perdere, in cui il Comune altomolisano e la locale Proloco credono profondamente come tutto il popolo agnonese, che sarà lieto di offrire ospitalità a chi da vicino o lontano deciderà di non perdersi quello che anche Meo definisce “il rito del fuoco più grande al mondo”.

Fabrizio Di Pietro

Redazione

CBlive

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