I treni più vecchi d’Italia sono in Molise e la tratta Campobasso–Roma è tra le linee da incubo. Legambiente presenta ‘Pendolaria’ e spinge per l’innovazione della rete ferroviaria
Presentato a Roma il rapporto ‘Pendolaria 2017’ di Legambiente, secondo il quale la questione meridionale relativa al trasporto esiste davvero. Le cose non vanno meglio in Molise. Dai dati di Legambiente a emergere è soprattutto il mancato collegamento ferroviario tra Campobasso e il mare “perché è stata messa fuori esercizio la linea per Termoli”. “Alla base della chiusura della tratta, – dicono gli ambientalisti – oltre alla realizzazione della metropolitana leggera che collegherà Matrice a Boiano, c’è un’evidente opera di abbandono operata in questi anni”.
Tra le problematiche che maggiormente avrebbero inciso c’è sicuramente la concorrenza con il trasporto su gomma che, non solo non riesce a coprire la domanda, ma è andato a penalizzare il trasporto ferroviario poiché le fasce orarie delle due tipologie di trasporto in molti casi coincidono. I cittadini delle aree interne attraversate da questa tratta ferroviaria si trovano a subire disagi acuiti ancor di più dai tagli alle corse operati in questi anni (sia treni che pullman) e dagli aumenti tariffari (+9 % negli ultimi sette anni). “Il treno potrebbe essere un mezzo per permettere gli spostamenti interni alla regione, non solamente uno strumento per raggiungere il mare, ma è stato sostituito – il parere di Andrea De Marco, direttore di Legambiente Molise – da un servizio sostitutivo che garantisce esclusivamente la copertura della tratta rispettando le fermate. Nient’altro. Non riesce ad assicurare servizi importanti come il trasporto del proprio animale d’affezione, il trasporto di bici o la salita e discesa dei disabili su carrozzina, compresa la possibilità di usufruire dei bagni (non tutti i pullman ne sono provvisti) per tragitti che, in questo caso specifico, coprono quasi le due ore di viaggio. Per i cittadini non è garantito il diritto alla mobilità e agli spostamenti”.
Dal rapporto di Legambiente emerge come il 73,9% dei 23 treni presenti in Molise abbia più di 15 anni e un’età media rotabile di 18,1 anni. Dato questo, che la rende la flotta Trenitalia in Molise tra le più vecchie d’Italia. I pendolari molisani sono calati dell’11% negli ultimi 6 anni.
La situazione della tratta Campobasso – Roma non è certamente migliore anche grazie al fatto che negli ultimi anni si è assistito ad un graduale peggioramento del servizio e delle corse a disposizione dei pendolari. La linea è frequentata da molti pendolari, ma sono 7 le coppie giornaliere di treni diretti (per oltre 3 ore e 10 minuti di viaggio), mentre nel 2010 se ne contavano 10, con una diminuzione del 42,8%. I 75 km a binario unico non elettrificato sono la principale ragione della lentezza e inadeguatezza del servizio (53 minuti nella tratta tra Campobasso ed Isernia con una velocità media di nemmeno 55 km/h). “Auspichiamo – aggiunge De Marco – che il tema del trasporto su rotaia sia affrontato seriamente dal prossimo governo regionale e non cavalcato solamente durante la campagna elettorale, con l’obiettivo primario di ridurre il flusso di traffico su gomma sulle principali arterie stradali della regione e permettere ai pendolari spostamenti più rapidi e sicuri”.
Va inoltre sottolineato come nella stazione di Campobasso la biglietteria preveda due sportelli ma in realtà ne funzioni sempre uno solo ed i turni (6-13.30 e 13.30-20.30) non sempre vengono rispettati, per carenza di personale. Lo scorso Agosto 2017 ha visto finalmente la firma del protocollo d’intesa tra la Regione Molise ed RFI per l’elettrificazione e velocizzazione delle linee molisane. La prima fase degli interventi, oggetto del protocollo, prevede la progettazione dell’elettrificazione della tratta Roccaravindola-Isernia-Campobasso e la realizzazione degli interventi tra Roccaravindola e Isernia, per circa 18 km. Inoltre, sulla tratta Roccaravindola-Isernia-Bojano, circa 45 km, saranno eseguiti interventi per l’aumento della velocità: modifiche ai binari, realizzazione di sottopassi e sovrappassi, adeguamenti tecnologici, marciapiedi e pensiline. La conclusione degli interventi è prevista entro il 2023. Il costo, di circa 30 milioni di euro, sarà finanziato per 15 milioni da risorse statali previste nell’Aggiornamento 2016 del Contratto di Programma – Investimenti tra il MIT e RFI e per gli altri 15 milioni dalla Regione Molise attraverso il “Patto per lo sviluppo” di luglio 2016, a valere sui Fondi di Sviluppo e Coesione 2014-2020.
Il protocollo prevede anche la stipula di una convenzione applicativa tra Regione Molise e Rete Ferroviaria Italiana, per disciplinare l’utilizzo dei fondi FSC, e l’istituzione di un tavolo tecnico che monitorerà e coordinerà l’attuazione di tutti gli interventi. Proprio negli scorsi giorni sono stati finanziati ulteriori 50 milioni per l’elettrificazione dell’intera tratta che sarà quindi completamente elettrificata entro il 2021, che unito ad alcuni aggiustamenti di tracciato porterà ad aumentare la velocità media del 30%. Queste opere permetteranno il collegamento tra il capoluogo molisano e la Capitale in meno di 2 ore e 15 minuti.