L’ex direttore generale dell’azienda speciale ‘Molise Acque’, Matteo Pasquale, in pensione da oltre un lustro, è stato condannato anche in appello a un risarcimento milionario dalla Sezione Seconda Giurisdizionale Centrale della Corte dei Conti, che ha confermato la sentenza di primo grado della Sezione Giurisdizionale per la Regione Molise del tribunale contabile, la numero 161 del 2013.
La sentenza di condanna è la numero 594 del 2017, depositata lo scorso 15 settembre.
I fatti risalgono al 2012, quando la Procura Regionale della Corte dei Conti aveva convenuto in giudizio l’ex direttore generale Matteo Pasquale, per un danno erariale pari a € 2.148.934,91, in qualità di presidente della commissione tecnica incaricata della valutazione delle offerte e dell’aggiudicazione dell’appalto per l’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dell’acquedotto molisano centrale.
Secondo la magistratura sarebbe stata illegittima la composizione della commissione tecnica effettuata in violazione dell’articolo 84 del codice degli appalti all’epoca vigente (D. Lgs. 163/2006), come accertato dal giudice amministrativo adito su ricorso della ditta Baldassini, risultata seconda classificata.
In forza del giudicato amministrativo (sentenze del TAR Molise n. 628/2007 e del Consiglio di Stato, 6^ Sez., n. 4829/2008), infatti, l’Azienda speciale regionale era stata condannata al risarcimento in favore della ditta esclusa dell’importo complessivo di € 2.148.934,91 (come da mandato di pagamento numero 1112/2010), costituente il danno erariale indiretto addebitato dal Requirente al Presidente della predetta Commissione che, con grave negligenza, aveva provveduto alla nomina quali componenti dell’organo collegiale, di funzionari interni all’ente privi delle necessarie competenze.
Nel merito, il primo giudice ha ritenuto fondato l’impianto accusatorio ravvisando a carico del convenuto tutti gli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa, riducendo tuttavia la condanna ad € 1.074.467,45 pari al 50% del danno contestato in citazione, in considerazione della “particolare complessità della procedura per l’indizione della gara d’appalto”, nonché della “presunta volontà” secondo “le intenzioni dello stesso ingegnere Pasquale” di “evitare il pagamento di più onerose ed ingenti parcelle” conseguenti alla nomina di componenti esterni.
In appello, dunque, la Sezione Seconda Giurisdizionale Centrale della Corte dei Conti ha confermato la sentenza di primo grado e per l’ex direttore generale dell’azienda speciale regionale, difeso dall’avvocato Claudio Neri la condanna al risarcimento di 1.074.467,45 euro.
Sulla vicenda, è tornato a parlare il consigliere regionale Salvatore Ciocca, il quale aveva parlato della questione sul libro ‘Un anno sotto casta’. Sul profilo personale Facebook, il politico di Riccia ha ricordato quanto aveva già denunciato nel 2013, qualche mese prima che arrivasse la sentenza risarcitoria in primo grado per Matteo Pasquale.
Intanto, l’azienda speciale ‘Molise Acque’, con documento a firma di Massimo Pillarella, prendendo atto del provvedimento di condanna, ha nominato un responsabile, l’ingegnere Fabrizio D’Elia, per l’esecuzione della sentenza, iscrivendo la somma di 1.074.467,45 euro nella voce ‘entrate’ del bilancio dell’azienda.
Ora, la domanda è una: l’azienda riuscirà a recuperare il credito, considerando il tempo che è trascorso dalla sentenza di primo grado?