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Un’associazione per ricordare il soldato Alessandro Di Lisio: nasce il ‘Comitato Molisano Caduti per la Pace’. La docente Fraracci: “Il suo fu un appuntamento con la storia internazionale”

Dora Pinelli, madre di Alessandro Di Lisio', e la professoressa Adele Fraracci
Dora Pinelli, madre di Alessandro Di Lisio’, e la professoressa Adele Fraracci

GIUSEPPE FORMATO

Otto anni fa, il 14 luglio 2009, la tragedia: Alessandro Di Lisio, caporalmaggiore scelto, perse la vita in Afghanistan, durante una missione di pace. A Campobasso oggi, mercoledì 12 luglio 2017, la presentazione dell’associazione ‘Comitato Molisano Caduti per la Pace – Caporal Maggiore Scelto Guastatore Paracadutista Alessandro Di Lisio’.

Il ‘Comitato Molisano Caduti per la Pace’, presieduto dalla madre di Alessandro, Dora Pinelli, è stato fondato il 3 aprile 2017 da dodici soci fondatori, tra cui Luigi Calabrese, Gennaro Ciccaglione, Luigi Pasqualone, Michele Sansone e don Gabriele Teti.

Scopo dell’associazione è “la cooperazione, la distensione e la difesa della pace, attraverso la promozione di attività di carattere sociale e civile e contribuendo alla formazione e al rafforzamento della coscienza civile e democratica delle nuove generazioni”.

“Il destino, il fato, la provvidenza, così come la vogliamo chiamare – ha affermato la professoressa Adele Fraracci, docente di storia e filosofia di Alessandro Di Lisio al Liceo Scientifico ‘Alberto Romita’ tra il 1998 e il 2003 – dipendono dalla storia che ci costruiamo. Da dove decidiamo di vivere e fare. Così ognuno di noi contribuisce a scrivere la storia. Alessandro ha avuto un appuntamento con la storia internazionale, dopo essersi preparato a un percorso di successo nell’Esercito del popolo, così come costituzionalmente riconosciuto”.

Nella Sala del Coni la presentazione del 'Comitato molisano Caduti per la Pace'
Nella Sala del Coni la presentazione del ‘Comitato molisano Caduti per la Pace’

“Piero Calamandrei – ha proseguito Adele Fraraccivedeva l’esercito quale espressione garibaldina della democrazia. Alessandro Di Lisio si è inserito in un contesto storico che era cambiato. Lo scenario iniziato nel 1914, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, è terminato nel 1991, con la conclusione della Guerra Fredda e la disgregazione dell’Urss. Da quel momento, è cambiato lo scenario politico, economico e sociale. È mutato in quegli anni anche il concetto di guerra. Dall’ultima guerra del Ventesimo Secolo, quella in Kosovo, si è iniziato a parlare di guerra umanitaria, in difesa dei diritti umani. E Alessandro ha avuto un ruolo importante in una missione umanitaria, di pace. Su Alessandro è stato scritto anche un libro (di Daniela Lombardi, ndr), del quale ho apprezzato il rispetto nei confronti della persona e dello scenario in cui il nostro conterraneo si stava muovendo”.

Coltivare la memoria dei caduti e organizzare eventi mirati per tenere vivo il ricordo degli stessi: queste le finalità del ‘Comitato Molisano Caduti per la Pace’, così come indicato dalla presidente Dora Pinelli.

“Le Istituzionali nazionali e locali nell’immediato dall’incidente – ha sottolineato la mamma di Alessandrofecero sentire il proprio affetto, ma nel momento in cui i riflettori abbassarono l’intensità il loro atteggiamento si è fatto più distante. Il Comitato, dunque, partendo dalla nostra esperienza, vuole richiamare l’attenzione sul tema, colmando la distanza tra i familiari e le autorità istituzionali, costituendo una rete sul territorio. Mio figlio è il figlio della terra molisana ed è morto da eroe nell’adempimento del proprio dovere, diventando figlio di tutta la Nazione. Il Comitato, per ricordarlo, rivolgerà le attenzioni a favore dell’infanzia e dei bambini senza famiglia accolti in orfanotrofio. Un impegno civile per ricordare chi, come Alessandro, è morto in difesa dei diritti umanitari”.

Redazione

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