Furti in alcuni centri commerciali di Lanciano, ai domiciliari 35enne campobassana
Un’operazione congiunta condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Lanciano, coadiuvati dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di arresti domiciliari.
Questa misura cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lanciano, Dott. Massimo Canosa, su richiesta del Procuratore della Repubblica, Dott.ssa Mirvana Di Serio. La destinataria dell’ordinanza è una donna di 35 anni, residente nel capoluogo molisano, ritenuta responsabile di svariati furti commessi in tre diversi centri commerciali situati tra Lanciano e le zone limitrofe, avvalendosi della collaborazione di altre due donne con le quali è legata da un vincolo di parentela in linea retta.
Parallelamente all’arresto, è stata eseguita una perquisizione domiciliare nell’abitazione della 35enne e della madre-complice, una donna di 52 anni anch’essa residente a Campobasso.
La perquisizione, disposta dal Procuratore, mirava alla ricerca di oggetti collegati alle attività criminose. Durante l’operazione, a casa della 35enne è stato rinvenuto abbigliamento rubato in precedenza nei centri commerciali citati.
L’ordinanza deriva da quattro episodi di furto aggravato verificatisi il 25 maggio 2024. Due di questi furti sono avvenuti in centri commerciali di Rocca San Giovanni, mentre gli altri due si sono verificati in un centro commerciale di Lanciano. Le azioni criminali consistevano in borseggi e nel furto di abbigliamento, ottenuto rompendo le placche antitaccheggio. Le denunce di questi crimini sono state presentate ai Carabinieri ad opera di ignoti. Grazie alle indagini condotte dai militari della Stazione di Lanciano, che hanno incrociato informazioni e testimonianze, è stato possibile identificare inizialmente due delle tre autrici dei furti: la 35enne e la 52enne, entrambe note alle forze dell’ordine locali per la loro propensione a commettere reati contro il patrimonio. Solo successivamente, a seguito della perquisizione domiciliare, è stata identificata la terza complice: una ragazza minorenne di 15 anni, figlia della 35enne, che è stata denunciata alla Procura della Repubblica per i Minori dell’Aquila.
La richiesta e l’ottenimento della misura cautelare degli arresti domiciliari, chiesta da questa Procura al GIP, si basa su gravi indizi di colpevolezza a carico della 35enne, tra cui il pericolo di reiterazione di analoghi comportamenti criminosi, la presenza di precedenti specifici e la spregiudicatezza dimostrata nella commissione dei delitti.
Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, durante la quale l’indagata avrà la possibilità di avvalersi di tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito, nel rispetto del diritto alla difesa.
Questa operazione sottolinea l’efficacia dei Carabinieri nel contrastare i reati contro il patrimonio e nel garantire la sicurezza dei cittadini, dimostrando una elevata capacità operativa e l’importanza e l’efficacia della presenza capillare delle forze dell’ordine sul territorio.