Un altro pezzo di storia della città di Campobasso che va via. È scomparso oggi, giovedì 16 febbraio 2023, a quasi 67 anni, il professore Sergio Genovese, docente di Educazione Fisica e, negli ultimi anni della sua carriera scolastica, Dirigente Scolastico del Liceo Classico ‘Mario Pagano’, il Liceo Artistico ‘Manzù’, entrambi del capoluogo, e il Liceo Scientifico di Riccia.
Non solo docente, ma anche preparatore atletico e istruttore sulle piste di atletica leggera, ha fatto parte, tra le altre squadre, dello staff tecnico del Campobasso durante i fasti dell’era Berardo.
Ben voluto dai suoi studenti, a Campobasso era un volto noto e soltanto due mesi fa aveva presentato la sua ultima fatica letteraria, scritta a quattro mani col collega professore e giornalista, Gennaro Ventresca, dal titolo ‘Campobasso: gli specchi della memoria’.
Ha scritto un testo su alcuni dei personaggi della sua città, quel capoluogo molisano di cui era innamorato e di cui andava fiero.
Prima di questa pubblicazione, aveva anche scritto un altro libro ‘Campobasso, i luoghi e i volti perduti’.
Era un assiduo frequentatore del corso cittadino, dove era possibile trovarlo quasi tutte le sere per la passeggiata e la chiacchierata con gli amici di una vita.
Il professor Sergio Genovese è andato via troppo presto e, da oggi, la città di Campobasso sarà sicuramente più povera dal punto di vista culturale.
LA NOTA DELL’ANSMES MOLISE
Un giorno davvero triste per tutto lo sport molisano e per il Comitato Regionale Molise dell’Associazione Nazionale Stelle, Palme e Collari D’oro al Merito del Coni e del Cip che perde un amico, uno sportivo di altri tempi che sicuramente lascerà una traccia indelebile in favore delle future generazioni, con valori originali di lealtà e rispetto del prossimo di cui era portavoce.
Sergio Genovese, Dirigente scolastico nella vita professionale e sportivo doc nel suo tempo libero, ha lasciato la sua esistenza terrena nella tarda mattinata, lasciando un vuoto incolmabile che difficilmente potrà essere riempito, in considerazione della sua grande esperienza sportiva e di conoscenza del mondo giovanile.
Una figura che ha rappresentato, per diverse generazioni, un punto di riferimento anche per l’organizzazione di manifestazioni sportive, che miravano principalmente ad unire il mondo dei giovani imprimendo quei valori sportivi di una volta, che oggi difficilmente sono riscontrabili negli ambienti sportivi.
Una figura che sia nel campo della scuola che dello sport, ha rappresentato un punto di riferimento per colleghi tecnici, dirigenti, atleti e società sportive; ha dedicato, gran parte della sua vita, ad insegnare ai giovani il rispetto non solo dell’avversario ma della persona nei rapporti quotidiani ; ha insegnato ad intere generazioni che la sconfitta sportiva era un punto di partenza dalla quale trarre solo spunto per arrivare al raggiungimento di quei traguardi, che lui stesso ha toccato con mano, grazie ai prestigiosi incarichi ricoperti nel calcio e nell’atletica leggera.
Proprio il 13 Dicembre 2022, presso l’Auditorium della ex Gil a Campobasso, aveva ricevuto un prestigioso riconoscimento che proprio il Comitato Regionale dell’Ansmes aveva voluto assegnare nell’ambito della manifestazione sportiva annuale “Un premio alla carriera”, a testimonianza del grande impegno che durante la sua vita ha sempre profuso, con tenacia ed abnegazione; come per un segno del destino è stata l”ultima volta che chi scrive ha avuto modo di incontrare Sergio, che nonostante le sue grandi sofferenze come un calciatore colpito ad una “caviglia”, aveva esternato grande soddisfazione per il premio ricevuto, ringraziando a gran voce l’intero direttivo del Comitato.
Scompare un uomo che nonostante le sofferenze della malattia, non si è mai sottratto alle sollecitazioni della nostra Associazione, che lo aveva piacevolmente coinvolto negli incontri dedicati ai giovani e alle loro problematiche adolescenziali.
I Componenti del Comitato Regionale del Molise, del Comitato Provinciale di Campobasso e tutti i soci dell’Ansmes Molise si stringono intorno alla famiglia, con la certezza che anche lassù continuerà a “dire la sua” in nome dello sport e della sua Campobasso.