Si è tenuta nella sala consiliare del Comune di Campobasso la premiazione del primo concorso di poesia “Dominick Ferrante”.
Una mattinata all’insegna della cultura e del ricordo, ma anche un grande momento per leggersi dentro e “per continuare a piantare semi di cultura – come ha detto la mamma di Dominick – nel solco che lui stesso aveva segnato”.
Grande emozione e commozione anche tra i presenti e soprattutto tra i ragazzi, delle scuole che hanno partecipato al concorso, che hanno saputo, attraverso i loro versi, far rivivere la poetica di Domenick.
Presenti all’incontro l’assessore alla Cultura, Emma de Capoa, la mamma del poeta, Elena Salvatore Ferrante, l’ideatrice e coordinatrice dell’evento Anna Minicucci, i membri della giuria professoressa Tiziana Antonilli, il professore Gianni Spallone.
La prima edizione del concorso di poesia “Dominick Ferrante” ha per scopo quello di stimolare i ragazzi a non smettere di stupirsi e ad esprimere attraverso dei versi la propria sensibilità verso se stessi e verso il mondo. Più di 60 le poesie pervenute e partecipanti al concorso, tutte segnale di quanto i ragazzi di oggi, apparentemente distaccati, siano in realtà emotivamente coinvolti da quanto li circonda.
La mamma ormai sta dedicando la sua vita a diffondere i versi del figlio poeta che già a 8 anni dimostrò con i suoi scritti una spiccata, intensa e e non comune sensibilità.
Dominick Ferrante, prematuramente scomparso – aveva appena 28 anni quando è venuto a mancare salvando dall’annegamento due persone – amava scrivere, lo faceva ovunque e sempre, respirava poesia e traduceva la vita in versi.
La sua sensibilità, grazie all’impegno della famiglia, continua a vivere, e la prima edizione del concorso è la prova di quanta voglia ci sia di far scoprire a tutti la bellezza che traspare dalle opere di un ragazzo che sapeva guardare lontano.
“Dominick era uno di quei molisani – le parole dell’assessore alla Cultura del Comune di Campobasso, Emma de Capoa – di cui si può andare fieri. E non solo perché è morto troppo giovane, da eroe, subito dopo aver salvato due persone ad Ostia, ma anche perché ha dimostrato di essere un vero intellettuale. Lo ha dimostrato con la sua poetica raffinata e piena di suggestioni. Sarebbe stato sicuramente un grande, ma la sua vita, le sue opere sono rimaste incompiute. Tocca alla signora Elena continuare l’impegno di ricordare il figlio anche come poeta. A lui è dedicato questo concorso, un’occasione per conoscere e far conoscere alle nuove generazioni Dominick e la sua anima poetica e anche per non interrompere quel percorso intellettuale che lui aveva intrapreso”.
articolo realizzato in collaborazione con Rossella De Rosa