Mancava solo l’ufficialità che è arrivata con la nota a firma della Seac, la società che gestisce il trasporto pubblico urbano nella città da Campobasso. Dal 13 settembre ci sarà il paventato taglio alle corse da e per il Terminal. A comunicarlo durante l’incontro con i giornalisti, l’assessore al ramo al Comune di Campobasso, Francesco De Bernardo che è tornato a puntare il dito contro la Regione Molise. All’ente di via Genova l’esponente chiede perentoriamente un sostegno almeno fino a dicembre 2018. In soldoni si tratta di circa 200mila euro. Una cifra al momento necessaria per scongiurare il taglio delle corse, ma soprattutto i licenziamenti degli autisti, che torneranno a riproporsi a brevissimo.
Lo sforzo della Regione non solo “è necessario ma anche dovuto”, secondo De Bernardo che, ripercorrendo le tappe dei tagli effettuati a partire dal 2017, ha voluto ricordare come anche nella sospensione dei bandi di Palazzo San Giorgio per l’assegnazione del servizio (uno annullato e un altro in attesa di conoscere l’esito del ricorso ndr), il Tar ha evidenziato precise responsabilità dell’ente regionale.
“La Regione – le parole dell’assessore – non poteva tagliare senza prima rifare il piano dei trasporti e ristabilire i servizi minimi. Invece è avvenuto proprio l’esatto contrario”.
“Il Comune – dice ancora De Bernardo – di fatto non ha sbagliato i bandi, perché l’anomalia stava proprio nella mancanza del nuovo piano regionale dei trasporti. Ecco perché – ha continuato – la Regione non può chiedere di chiamarsi fuori da questa situazione, ma deve venire incontro alle esigenze del Comune che ad oggi ha fatto di tutto per garantire il servizio”.
Era il 2017 quando l’ente di via Genova annunciò la sforbiciata al trasporto pubblico urbano. Tagli imposti dal governo centrale, per il quale l’ente regionale fa da tramite prima che il denaro arrivi nelle casse del Comune.
In quell’occasione quello che doveva essere la riduzione del 30% fu di fatto dimezzata.
A settembre quando la situazione precipitò e 8 autisti furono licenziati, fu necessario l’intervento del Prefetto. Durante l’ennesima riunione nel Palazzo di Governo i lavoratori furono poi riassunti e la Regione intervenne con 260mila euro. Soldi questi, impiegati fino al marzo 2018.
“Abbiamo fatto tutti gli sforzi necessari per arrivare ad oggi senza pesare su nessuno e soprattutto sui bisogni di cittadini e lavoratori. Ora senza l’intervento della Regione, con i bandi sospesi, abbiamo le mani legate e – chiosa l’esponente dell’esecutivo – i licenziamenti saranno una conseguenza di una situazione dove proprio la Regione, come dimostrato anche dal Tar ha inciso con le proprie inadempienze”.
“Fino ad oggi – dice ancora De Bernardo – le trattative con la Regione sono avvenute nelle sedi opportune per il rispetto istituzionale. Se la situazione sarà risanata siamo anche disposti a far mettere una medagli in petto a qualcuno, ad attribuirgli il merito. L’importante è ora – conclude – salvare posti di lavoro”.