“Poteva fare annullare le votazioni, ma non lo fece”. Per il M5S troppe ombre sulla nomina di Enza Iannetta alla Sea
ANDREA VERTOLO
I consiglieri del Movimento 5 Stelle di Palazzo San Giorgio provano a fare luce sulla composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione della Sea. La posizione al vaglio dei pentastellati riguarda soprattutto la figura di Enza Iannetta, candidata alle scorse amministrative con la lista dell’Italia dei Valori, ora consigliera nel Cda della società partecipata del Comune capoluogo.
L’ex candidato sindaco del Movimento, Roberto Gravina, nella conferenza stampa tenuta questa mattina, giovedì 18 febbraio 2016, nella sala Mancini del Municipio, ha parlato di “una nomina assolutamente inappropriata, considerando sia i requisiti richiesti dal bando pubblicato in data 30 aprile 2015, sia rispetto alle 33 domande pervenute al Comune da parte di concorrenti di gran lunga più qualificati”. “L’avviso pubblico – ha spiegato – ha subìto anche una modifica repentina da quello precedentemente pubblicato in data 29 aprile 2015. Con la modifica si è eliminato il requisito della laurea. Nonostante ciò, riteniamo che la nomina non risponda comunque ai requisiti richiesti dal bando. Tra i requisiti, infatti, pur eliminando la laurea, della quale la Iannetta non ne è in possesso, sono inseriti anche i cinque anni di esperienza nell’ambito dell’amministrazione di società. Nel curriculum inviato da Iannetta, però, manca proprio tale requisito, in quanto – ha specificato Gravina – la stessa si è presentata come addetta ai rapporti con il pubblico presso l’omonima ‘Iannetta S.n.c.’ L’amministrazione, quindi, non può presumere qualifiche non espresse nel curriculum. Inoltre, nell’interpellanza presentata al dirigente Antonio Iacobucci, nella quale ho richiesto il riscontro dei requisiti, Iacobucci ha affermato che la Iannetta rispondeva anche al requisito della rappresentanza di genere, peccato però, – ha precisato ancora – che siano state escluse le domande presentate da altre donne che erano, al contrario della Iannetta, in possesso di titoli molto più qualificati e professionali”.
“Passi il fatto che questa sia la solita nomina politica, – ha poi concluso Gravina – ma in questo modo si svilisce il ruolo stesso della S.e.a. che, invece, avrebbe bisogno di professionisti all’altezza per poter funzionare in maniera adeguata alle esigenze della città”.
Dure anche le parole di Luca Praitano, che ha sottolineato come “la meritocrazia sia stata messa da parte per logiche puramente politiche. In questo modo – ha detto –si è dato uno schiaffo ai servizi offerti ai cittadini di Campobasso”.
Sulla stessa linea d’onda anche l’altro rappresentante dei 5 Stelle Simone Cretella. “Per questa amministrazione – le sue parole – queste nomine servono solo ad accontentare i non eletti. Questo è un metodo politico che da anni attanaglia le varie amministrazioni. Una città come Campobasso, che da troppo tempo è ultima in classifica in materia di raccolta differenziata, si meritava un bando pubblico indirizzato unicamente a professionisti, così non è stato”.
I pentastellati, inoltre, un’idea sulla reale motivazione della nomina di Enza Iannetta se la sono fatta. “Ricordiamo – ha sottolineato Gravina – che Enza Iannetta presentò un ricorso al Tar in merito all’errore che la vedeva inserita nei cartelloni elettorali con il nome di Enzo Iannetta. Tale errore – ha proseguito – poteva portare all’annullamento delle elezioni, ma chi sa come mai la Iannetta non diede seguito al procedimento. Non notificando il ricorso ai controinteressati, infatti, il ricorso non ebbe seguito per sopravvenuta mancanza d’interesse. Può essere questo – si chiede ancora il grillino del capoluogo – il reale motivo del passo indietro fatto dalla Iannetta?”
“Noi non abbiamo prove su un ipotetico voto di scambio, – ha chiosato Praitano – ma semplicemente registriamo ciò che si è verifica davanti ai nostri occhi”. Sulle prossime azioni del Movimento 5 Stelle, Praitano ha poi concluso: “avvertiremo la Procura per stabilire se vi è un nesso di causalità tra i due eventi. Inoltre ci appelleremo anche all’Associazione nazionale anti corruzione per verificare se sono stati o meno commessi reati rientranti nel voto di scambio”.