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Gravina: “Partire dalle foreste urbane per riqualificare ed innovare il territorio comunale”

“Poter essere presenti ad eventi come la tavola rotonda promossa da EUFORICC, è un’opportunità importante perché rappresenta innanzitutto un momento di ascolto delle proposte e delle visioni progettuali che su questi temi sono in grado di offrire alle amministrazioni locali gli esperti del settore”. Con queste parole il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha aperto il suo intervento odierno inserito nel workshop sulle Foreste Urbane in Italia promosso dal comitato scientifico del progetto di ricerca di interesse nazionale EUFORICC.

Sindaci e rappresentanti di diverse comuni come quelli di Campobasso, Foggia, Lecce, Parma, Torino, hanno potuto illustrare le proprie esperienze e i progetti in atto (o da realizzare) legati alle realtà delle proprie amministrazioni, contribuendo ad un confronto basato sullo scambio di idee ed esperienze tra associazioni professionali, rappresentanti di istituzioni, i gruppi di lavoro del Prin EUFORICC e altri membri delle comunità scientifica e istituzionale.

“Già quando ci candidammo ad amministrare la città, un anno e mezzo fa, – ha avuto modo di spiegare Gravina collegato online da Palazzo san Giorgio – inserimmo nel nostro programma l’attenzione all’ambiente come uno dei punti cardine. Il tema della sostenibilità urbana ci sta molto a cuore tanto da avere stilato il nostro progetto amministrativo, riversato nel DUP, proprio sulla costruzione di anelli nella nostra città che, partendo dalle aree funzionali e dai centri di servizio, si intrecciassero con il sistema delle infrastrutture verdi esistenti e con un potenziale ampliamento e potenziamento di circuiti di mobilità alternativa, al fine di promuovere, ovviamente negli anni, una transizione ecologica della nostra città. Nel passato a Campobasso, come in molte altre realtà nazionali, il tema del verde è stato troppo spesso avvertito unicamente come un aspetto legato al decoro urbano non ragionando, invece, in modo più strutturato, sulla funzione ambientale e sulla naturale capacità che le foreste urbane hanno di saper fronteggiare le criticità ambientali in ambiente urbano”.

“Per modificare progressivamente questo stato delle cose, – ha aggiunto Gravina – oltre ad aver portato avanti in quest’anno e mezzo una importante opera di piantumazione con ben 438 nuovi alberi messi a dimora, inserendo specie autoctone lì dove siamo stati costretti a rimuovere degli alberi che avevano provocato dei danni alle sedi stradali, stiamo cercando di intercettare e sfruttare anche le opportunità nazionali che arrivano attraverso progetti come quello sulla qualità dell’abitare del MIT, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che possono davvero influire in senso ampio sul miglioramento delle condizioni di vita nei nostri contesti urbani.”

“Campobasso è una città che pur non avendo le caratteristiche classiche delle grandi conurbazioni urbane e nonostante il trend demografico soprattutto negli ultimi anni non felice, ha visto ampliarsi notevolmente il tessuto edificato in maniera spesso disordinata e frammentata. La nostra amministrazione è molto attenta ad evitare un ulteriore consumo indiscriminato di suolo e stiamo puntando invece, dove è possibile, sulla riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’esistente, in particolar modo cercando sempre una giusta compensazione ambientale per gli interventi inevitabili.

Nel nostro territorio comunale – ha detto concludendo il suo intervento Gravina – abbiamo la presenza di 2 aree protette (SIC), nel passato mai veramente viste come risorse o attrattori ma messe ai margini della pianificazione e programmazione della città, pur essendo uno di loro al centro della città. Per il Sito di interesse comunitario di Montevairano il progetto CIS lavorerà sullo sviluppo di un parco avventura e della sentieristica, puntando molto anche sulla costruzione di un partenariato allargato pubblico/privato, per rilanciare il sito come forte attrattore turistico. Per il SIC Monforte, invece, prevediamo, attraverso il progetto POR, la progressiva rinaturalizzazione della pineta e il rilancio dell’area con vocazione ricreativa e didattica anche grazie alla nascita di un Centro di Educazione Ambientale cittadino e la messa in sicurezza del costone roccioso per garantire la fruibilità dell’area. Ma determinante sarà, per gli scenari futuri della nostra città, attraverso Italia City Branding, riqualificare il terminal bus e creare un collegamento verde ciclopedonale con Università e Centro Città, incentivando la mobilità sostenibile.”

Redazione

CBlive

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