Campobasso, il Consiglio comunale a difesa del ‘Cardarelli’, ma il nosocomio diventerà Dea di I livello
Nell’aula di Palazzo San Giorgio, nel corso della seduta monotematica sulla questione sanità, presente anche il governatore Frattura, unitamente al direttore generale dell’Asrem, Mauro Pirazzoli. Da pochi giorni reduce dell’incontro a Isernia, il numero uno del Molise ha illustrato il piano di riordino del comparto, alla vigilia dell’incontro a Roma di domani, giovedì 9 aprile, quando nella Capitale il Tavolo tecnico valuterà nuovamente il piano di rientro del deficit sanitario della piccola regione.
Al centro del dibattito la trasformazione del ‘Cardarelli’ in Dea di I livello. Proprio su questo punto, infatti, il sindaco Antonio Battista ha interpellato Frattura chiedendo uno sforzo per il nosocomio del capoluogo. Dal canto suo il presidente della Regione, che si è detto più interessato alla riorganizzazione del sistema, piuttosto che alla terminologia per la quale l’ospedale di Campobasso diventerà presidio di primo livello, ovvero ospedale di base, ha poi dichiarato: “ci sono i presupposti per fare del Cardarelli un ospedale di riferimento per alcune specialità e per offrire una ridistribuzione dei posti letto in base ai reparti”. Proprio quest’ultimi, nella struttura di contrada Tappino, resterebbero tutti, consentendo al ‘Cardarelli’ di divenire presidio hub. “Al momento – ha precisato ancora Frattura – si sta ragionando solo sul reparto di neurochirurgia”.
Il governatore si è anche soffermato su “un tipo di riorganizzazione che riporterà equità tra pubblico e privato”. Per Frattura, infatti, “anche se i posti letto destinati alle strutture private in Molise hanno un peso maggiore rispetto alla media nazionale, servono spesso a pazienti di fuori regioni, senza pesare dunque sul sistema sanitario regionale”.
Punto fermo della riorganizzazione del comparto sanitario per il presidente, oltre alla specializzazione dei diversi ospedali molisani, anche la soppressione dei reparti doppioni tra strutture vicine, come ad esempio il nosocomio pubblico di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II. Insomma un’offerta che secondo Frattura dovrà guardare per forza di cose a un sistema di integrazione tra le diverse realtà presenti sul territorio.
Posizione ferma anche sull’impossibilità di chiedere la deroga del Decreto Balduzzi. “Non abbiamo – ha sottolineato Frattura – gli stessi requisiti della Basilicata o della Valle d’Aosta, dobbiamo quindi continuare a dimostrare il nostro impegno”.
Nessun pessimismo nemmeno nelle parole di Pirazzoli che ha rassicurato sia sulla sicurezza dell’edificio che ospita il ‘Cardarelli’ sia sulla mobilità attiva, che dovrà essere potenziata a discapito di quella passiva, la quale induce troppo spesso i molisani a decidere di curarsi fuori regione.
Il Consiglio comunale, sospeso per la pausa pranzo è poi tornato a riunirsi nel pomeriggio e dovrebbe concludersi con la votazione di un’ordine del giorno nel quale si chiederà l’impegno al presidente della Giunta regionale “di porre in essere tutto ciò che è in suo potere perchè il Cardarelli preservi la qualità di Dea di II livello”.