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Bando periferie, sindaci compatti per il ripristino dei fondi. Battista a Roma mentre la città spera ancora nei 18 milioni di euro

Sul Bando periferie non si danno per vinti i sindaci del Belpaese che questa mattina, 19 settembre 2018, si sono riuniti a Roma per il direttivo Anci. Per i primi cittadini l’emendamento al Milleproroghe che di notte ha cancellato i fondi ai Comuni ha rappresentato “uno sgarbo istituzionale”, sul quale ora non bisogna arretrare di un passo.

Qualche giorno fa il premier Conte proprio ai sindaci aveva promesso l’impegno del Governo, prospettando un decreto per sanare la situazione di quei Comuni che hanno i progetti già in fase avanzata, ipotizzando, invece, per gli altri i finanziamenti entro tre anni.

E se il Governo non dovesse mantenere gli impegni presi i sindaci si dicono pronti a non partecipare ai tavoli di concertazione né alla Conferenza Unificata dove la loro presenza è indispensabile.

Nella Capitale, oggi, a prendere parte all’incontro anche il sindaco di Campobasso, città che si è vista cancellare 18 milioni di euro per la riqualificazione della zona che va dal mercato coperto fino a Selvapiana.

“È stato un incontro proficuo – le parole del sindaco Battista – quello di questa mattina a Roma dove noi sindaci abbiamo avuto la possibilità di confrontarci e di fare fronte comune contro la decisione di cancellare i fondi stanziati per i Bandi Periferie. Il decreto Milleproroghe dovrà essere ulteriormente esaminato al Senato, le operazioni dovranno concludersi entro qualche giorno, certo è che la posizione dei sindaci Anci sul provvedimento è assolutamente contraria soprattutto alla luce della disposizione approvata in Senato e non modificata alla Camera che di fatto sospende l’efficacia delle convenzioni riguardanti i progetti attinenti i Bandi Periferie, finanziati per circa 1 miliardo e 600 milioni di euro e che avrebbero avuto ricadute su 20 milioni di italiani, e intervenendo su opere che in alcune città sono già state avviate. Una decisione che strozza i comuni interessati dalla riqualificazione e che mortifica i sindaci ma soprattutto i cittadini che su quelle opere di riqualificazione contavano molto e che su molti di quei progetti avevano scommesso. Resta la delusione, fortissima di un governo che non mantiene le promesse e che dà poca importanza alla ‘riconversione’ urbanistica e sociale delle aree meno centrali delle città, cancellando anche la possibilità di creare un prezioso indotto fatto di occupazione e di rivalutazione economica di patrimoni edilizi già esistenti”.

“La mobilitazione dei sindaci – conclude Battista – ha determinato, tra le forze parlamentari e presso il Governo centrale, la consapevolezza delle criticità evidenziate da Anci”.

Ora, dunque, non resta che aspettare le prossime mosse e gli esiti degli incontri tecnici che si stanno tenendo e che proseguiranno anche nelle prossime ore.  

 

Redazione

CBlive

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