Ha creato non poco dissenso la notizia di un possibile trasferimento degli studenti del Liceo artistico Manzù nella scuola di via Roma. L’edificio, non si esclude, potrebbe essere utilizzato per ospitare i piccoli allievi della Don Milani che attualmente svolgono i doppi turni alla Petrone.
Le proteste sono partite in modo particolare dai docenti e dagli studenti del Liceo che in una lettera, indirizzata agli amministratori locali, si sono detti delusi, indignati e amareggiati.
La missiva che ripercorre anche il momento dell’inaugurazione dell’edificio, avvenuta il 23 settembre 2015, ricorda come dopo ben quarant’anni gli studenti del Manzù abbiano avuto diritto a una sede dignitosa che oggi devono lasciare perché la politica ha per troppo tempo rimandato un problema, nonostante essco abbia ferito nel profondo il Molise, con la tragedia di San Giuliano di Puglia.
Ora, dicono gli studenti e i docenti, “non si può fingere di prendere a cuore l’incolumità dei ragazzi, spostandoli come pacchi tra i pacchi insieme ai loro quadri, alle loro sculture, ai loro banchi”.
Dello stesso parere anche i consiglieri di minoranza di Democrazia Popolare Francesco Pilone e Marialaura Cancellario che sono tornati sul tema scuola sicure evidenziando l’immobilismo dell’esecutivo di Palazzo San Giorgio. “Ancora una volta – le parole di entrambi – dobbiamo constatare, con grandissima amarezza, che nulla è stato fatto rispetto ad una problematica che si trascina inesorabilmente avanti da mesi. Per quel che riguarda nello specifico la sistemazione dei bambini della scuola della Don Milani, ancora oggi non sappiamo dove saranno trasferiti il 15 gennaio. Ancora una volta sono stati dal sindaco sviscerati numeri, cifre e ipotesi di possibili e future costruzioni di scuole, ma che ad oggi non trovano un riscontro concreto”.
La questione scuole, dunque, continua a tenere banco e non solo nell’aula dell’Assise civica, ma soprattutto all’esterno da dove arriva la richiesta di risposte certe.
