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Scambio culturale, turistico e linguistico, trenta studenti di Mikulov ospiti del ‘Pertini’ di Campobasso

Gli studenti del Gymnazium di Mikulov ospiti a Campobasso
Gli studenti del Gymnazium di Mikulov ospiti a Campobasso

Trenta studenti del Liceo Linguistico e Biotecnologico del “Pertini” stanno ospitando da tre giorni, e lo faranno fino al 30 settembre, altrettanti coetanei di un Gymnazium di Mikulov, nell’ambito di un programma di scambio culturale che li aveva portati, nel mese di aprile, a visitare questa cittadina della Repubblica Ceca, accolti dalle famiglie degli studenti.

“Ora – ha affermato la Dirigente Scolastica Marialuisa Fortericambiano la cortesia, accogliendoli nelle loro case e accompagnandoli in un percorso, che li porterà a familiarizzare con il nostro contesto culturale”.

I primi due giorni sono stati dedicati alla conoscenza della città. Gli studenti, nella veste di guide turistiche, in inglese, hanno illustrato ai loro amici i luoghi di principale interesse artistico e  culturale di Campobasso. Nei giorni successivi  visiteranno Termoli,  Pompei, Sorrento e Isernia.

“Un piccolo assaggio delle nostre realtà – ha proseguito la professoressa Forteattraverso una full immersion nel quotidiano dei loro coetanei. Questo è sicuramente l’aspetto più qualificante dello scambio culturale”.

Gli scambi culturali e linguistici consistono, infatti, in soggiorni di una settimana durante la quale gli studenti frequentano la scuola con i loro partner, alloggiano presso le loro famiglie e prendono parte alle varie iniziative culturali organizzate dalla scuola ospitante, esperienza, che poi, si ripete nella scuola gemellata.

“Alloggiare nelle abitazioni delle famiglie degli studenti ospitanti, calarsi in abitudini, stili di vita, comportamenti diversi – le parole della Dirigente Scolasticacertamente potenzierà le competenze linguistiche, ma, principalmente, servirà a promuovere una mentalità aperta nei confronti di realtà culturali diverse dalla propria, condizione indispensabile per  costruire  il cittadino europeo. In un momento in cui certi valori europei sembrano scricchiolare dobbiamo puntare sui giovani”.

“Se Rudolf, Aneta, Ludmilla – ha chiosato la professoressa Marialuisa Forte – condividono con naturalezza una stanza con Antonio, Anna, Giuseppe, assaggiano i nostri piatti, “annusano” comportamenti diversi, torneranno a casa loro sicuramente arricchiti non solo di conoscenze, ma anche di affettività e orizzonti culturali più ampi, cosi come sono tornati i nostri studenti dalla loro terra”.

Redazione

CBlive

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