Preoccupazione per i murales dell’ex stadio Romagnoli. Cretella: “farli sparire sinonimo di provincialismo”. Ma il menu per il pranzo del Santo Padre mette tutti d’accordo
FABIANA ABBAZIA
Più di qualcuno continua a domandarsi se le voci che in città si rincorrono da alcuni giorni siano vere. “I murales che costeggiano l’ex stadio Romagnoli al centro di Campobasso saranno cancellati?” si chiedono i cittadini del capoluogo. Proprio qui, dove tra i preparativi per la visita di Papa Francesco potrebbe anche esserci in programma la rimozione temporanea o definitiva dei dipinti, per rendere più confortevole l’area dove il Santo Padre celebrerà la messa.
Seppur sulla questione nessuno abbia né confermato, ma né tantomeno smentito l’ipotesi, dalla rete dei social network si è levata la protesta. Malcontento è stato manifestato anche dall’esponente del Movimento 5 Stelle, ormai rappresentante pentastellato a Palazzo San Giorgio, Simone Cretella sul blog del Movimento dedicato alla città di Campobasso.
Che i murales dell’ex Romagnoli “non affatto abusivi poiché realizzati nell’ambito di progetti di riqualificazione urbana” si vogliano coprire con un telo, oppure definitivamente, non conta poi molto, dato che anche la prima ipotesi, certamente meno nefasta, sarebbe per Cretella comunque espressione di “steccati che nel bigotto Molise resisteranno ancora a lungo”. Per l’esponente del Movimento 5 Stelle a nulla vale se a far visita in Molise sia proprio il Papa che sta cambiando definitivamente il corso della storia, perché il “pressapochismo e provincialismo tutto molisano” sembrano essere destinati a non evolversi.
“Chiamano – dice Cretella – il Papa più “populista” della storia e gli fanno vedere un teatrino completamente diverso dalla realtà. Se Francesco – si chiede infine – sapesse tutto ciò verrebbe ancora a trovarci?”.
Impossibile certo rispondere a questo interrogativo, ma forse qualche ipotesi è pur sempre lecito azzardarla. Dopo aver visto il Pontefice portarsi da solo la valigia mentre saliva in aereo, dopo averlo seguito tra le favelas Varginha a Rio e averlo udito mentre diceva di voler bussare a ogni porta di quelle case così povere, per dire buongiorno, o semplicemente per prendere un “cafezinho” e ascoltare il cuore di ciascuno, forse sarebbe lecito supporre che a Francesco dei murales possa importare davvero poco.
Tuttavia oltre al dibattito sulla questione attualmente in corso ci potrebbe essere anche un’altra questione al quanto spigolosa in prossimità della visita di Francesco, ovvero quella dei tanti residenti nei palazzi attigui al Romagnoli. Saranno proprio questi a restate delusi sapendo che non potranno affatto, a differenza di quanto già immaginato da molti, godersi la messa del Santo Padre dal balcone di casa. Per motivi di decoro, ma anche per la sicurezza non sarà infatti così. E mentre ci si chiede come sarà possibile impedire ai residenti di soggiornare sul proprio terrazzo, al momento l’unica cosa che sembra aver messo tutti d’accordo è il menu che sarà servito al Santo Padre.
Insomma, sui prodotti tipici molisani come cavatelli con il sugo di trachiulell, cace e ove e pizza e minestra è stata trovata la quadra e, guai a dire che pietanze simili in un caldo 5 luglio possano risultare pesanti da digerire. In fondo le tradizioni della regione non conoscono stagioni e il semplice Francesco saprà apprezzarle, così come saprà gradire il calore dei molisani che non cambierà certo in base a muri colorati oppure asettici.