Post crollo dell’ex capannone Enel. Il senatore Ortis (M5S) interroga il Ministro per i Beni culturali sulla sicurezza degli edifici storici
Ad interrogare il Ministro per i beni culturali è il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Ortis che riporta all’attenzione il problema della sicurezza degli edifici storici, sottoposti al vincolo ambientale e architettonico della Soprintendenza
Lo scorso 26 gennaio, intorno alle ore 15.26, nella zona dello stadio Romagnoli, a Campobasso, una delle arterie principali per lo snodo del traffico cittadino, si è verificato l’improvviso crollo del capannone ex Enel. Si torna a parlare di sicurezza degli edifici con il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Ortis che sottopone al Ministro per i beni e le attività culturali una serie di domande nell’interrogazione parlamentare presentata il 5 marzo.
Il problema principale è quello legato alla messa in sicurezza di edifici storici pericolosi ma legati a vincoli architettonici della Soprintendenza, come per esempio accaduto alla struttura di via Gazzani a Campobasso.
L’edificio dell’ex stadio Romagnoli era stato costruito nel 1937 – 1938 ma, seppur fatiscente e inutilizzato, era sottoposto a vincolo architettonico dalla Soprintendenza come simbolo di un’architettura industriale.
Il proprietario DB Costruzioni già illo tempore aveva fatto svolgere una perizia sulla struttura dallo studio Chiavaro di Campobasso, che aveva ipotizzato un possibile crollo a causa dei materiali inadatti utilizzati per la costruzione. Pertanto il proprietario aveva presentato un progetto di demolizione e riqualificazione della struttura. Nonostante l’eventualità di un crollo – secondo quanto riportato nell’interrogazione di Ortis – il progetto di messa in sicurezza era stato bloccato.
Il senatore Ortis chiede pertanto: “se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa; quali iniziative intenda adottare, al fine di verificare lo stato in cui versano gli immobili sottoposti a vincolo da parte delle Soprintendenze, in Molise e su tutto il territorio nazionale; se non ritenga urgente intervenire, per quanto di sua competenza, al fine di assicurarsi che gli immobili sottoposti a vincolo garantiscano idonee condizioni di sicurezza”.
È questa una problematica da non prendere superficialmente perché nel crollo del capannone dell’ex Enel la tragedia è stata sfiorata per un puro caso ma questa pericolosità interessa anche altre strutture in città.
Lo scorso 1° marzo, alla luce di quanto già accaduto, il sindaco Battista ha ordinato, per esempio, la chiusura di via Larino per permettere i lavori di messa in sicurezza della facciata principale del Teatro Cinema Ariston di Campobasso da cui, ormai da tempo, cadono calcinacci pericolosi per passanti e automobilisti.
mcgiovannitti