Lo aveva anticipato ieri, lo conferma questa mattina dinanzi ai giornalisti che ha convocato nella sala Mancini del Comune di Campobasso. Il presidente del Consiglio comunale uscente ed ex aspirante segretario regionale del Partito Democratico, Michele Durante, domenica 9 giugno esprimerà la sua preferenza per Roberto Gravina.
“Non mi interessa un seggio in opposizione al centrodestra”, ribadisce ancora, riferendosi alla possibilità della sua entrata in Assise, in caso di vittoria della D’Alessandro. Ma, è da specificare, solo nel caso Battista dovesse dimettersi da consigliere.
“Non al fianco dei Cinque Stelle, sì al voto per Gravina come sindaco”. “Un voto per arginare una deriva leghista”. Una deriva che, per il presidente del Consiglio, ha portato il centrodestra a indicare il nome di una candidata alla carica di primo cittadino “totalmente priva della conoscenza del territorio”.
Ed è proprio in tale contesto che Durante rimpiange quegli esponenti che hanno fatto la storia del centrodestra cittadino, come ad esempio il senatore ed ex primo cittadino forzista, Gino Di Bartolomeo. “Mi è mancato molto in questa tornata elettorale. Sono certo – dice – che se avesse deciso di partecipare a queste elezioni, avrebbe preso sotto braccio la D’Alessandro e l’avrebbe portata con sé sul ponte di Brusco”. Un luogo simbolo e cuore di quel centro storico di cui, per Durante, la candidata sindaco di centrodestra, probabilmente, non ne conosce nemmeno l’esistenza.
Lucido anche su una sconfitta che non può evitare di commentare. “La mancanza della convocazione delle primarie ha indebolito la figura di Antonio Battista”, commenta il presidente del Consiglio che non aveva mai fatto mistero di come avrebbe voluto un confronto con l’elettorato pre-voto.
Ma Durante ne ha da dire anche a tanti che, in questi anni, hanno composto la maggioranza e l’esecutivo del primo cittadino uscente. I riferimenti nominativi, nelle sue parole non ci sono, ma non è difficile intuire come quei vocaboli siano riferiti a chi “firmò quel documento di fedeltà per poi ritrovarsi dall’altra parte, essendo ancora in carica con il centrosinistra fino al giorno della presentazione delle liste”.
Sabusco, ma anche De Bernardo e un riferimento più sottile all’ex assessore al Commercio, Colagiovanni.
“’Globetrotter della politica”, dice il presidente del Consiglio.
“Veri campioni di maggioranza che siedono sempre sulle stesse poltrone, prima in amministrazioni di centrodestra, poi in quelle di centrosinistra, poi ancora in quelle di centrodestra”.
Ed è probabile che un’analisi del voto del PD locale dovrà partire anche da qui.
Resta, però, il fatto di come, per Durante, il Partito Democratico sia l’unica “opportunità di opposizione a questa brutta destra”.
Ecco perché il presidente del Consiglio l’apparentamento con Gravina lo avrebbe voluto. “Soprattutto perché a livello cittadino il panorama è differente da quello nazionale. Qui non si può dire che i Cinque Stelle non abbiano fatto davvero opposizione e lavorato bene in Consiglio comunale”.
E quel confronto lo stesso Durante lo avrebbe addirittura aperto ancora prima della presentazione delle liste.
Un parere personale, così pure come il presidente del Consiglio non ha remore ad affermare che la sconfitta del centrosinistra non possa essere imputabile a quel movimento ‘Io Amo Campobasso’ che lui stesso, inizialmente, aveva guardato con particolare interesse.
Ora però c’è da scegliere in vista del prossimo 9 giugno e, su questo punto, Durante non ha dubbi: “Sto con Gravina e invito tutti coloro che si sentono di sinistra a farlo. Questa città non può essere amministrata da un sindaco leghista completamente distante da cittadini e territorio”.
Nemmeno sugli accordi sotto banco di alcuni esponenti del centrosinistra che, in caso di vittoria dei Cinque Stelle, resterebbero fuori dall’aula consiliare, Durante ha dubbi o perplessità. “I loro? Comportamenti da stigmatizzare. Quando prevale l’interesse personale non siamo più nel campo della politica, ma in quello più basso della salvaguardia della propria poltrona”.